Come molti ricorderanno in estate abbiamo realizzato un articolo con cui tentavamo di elaborare e sviluppare un business plan da consegnare alla UEFA relativamente al Voluntary Agreement.
Assodato che – sulla base dei risultati ottenuti dalla squadra – quel piano sarà stato certamente rivisto da Fassone e considerato che noi già all’epoca siamo stati abbastanza prudenti, è presumibile immaginare che il nuovo piano prevederà nel corso del primo anno una maggior incidenza del Player Trading, dovuta alla cessione di un “big” nel caso in cui non dovessimo qualificarci per la Champion’s League.
Ciò detto, seri uscissimo ad accedere al Voluntary Agreement avremmo un fondamentale ius primae noctis su un istituto fino ad ora mai utilizzato da nessun altro club.
Da quello che leggo, tuttavia, molti non hanno ben compreso la differenza tra l’accordo stipulato da Inter/Roma e quello che dovremmo stipulare noi.
Nel primo caso, infatti, parliamo del cd. Settlement Agreement. Quest’ultimo si caratterizza per essere una vera e propria sanzione inflitta dalla UEFA ma “concordata” con il club e può sfociare in diverse misure. Le più utilizzate sono sicuramente la e), f), g):
a) avvertimento
b) richiamo
c) multa
d) decurtazione di punti
e) trattenuta degli introiti ricavati da una competizione UEFA
f) divieto di iscrizione di nuovi giocatori alle competizioni UEFA
g) limitazione del numero di giocatori che un club può iscrivere alle competizioni UEFA, compreso un limite finanziario al costo totale aggregato dei benefit per i giocatori registrati nella lista A delle competizioni UEFA per club
h) squalifica dalle competizioni in corso e/o esclusione da future competizioni
i) revoca di un titolo o di un premio
Detto ciò, un dettaglio da non sottovalutare è questo: il club che riceve un Settlement Agreement dovrà rispettare gli accordi presi con la UEFA rispetto ad un determinato numero di stagioni ma l’obiettivo finale, ossia il break even, dovrà raggiungerlo totalmente con la “forza” del fatturato. In buona sostanza la società che stipula un S.A. dovrà utilizzare il fatturato (e quindi anche il Player Trading) per coprire il calciomercato e anche i disavanzi di bilancio. Quindi non gli viene consentito di indebitarsi per raggiungere lo scopo finale, ossia il break even.
Questa è la differenza più grande rispetto al Voluntary Agreement che, invece, si caratterizza per essere un accordo dove un club che già sa di non rispettare i parametri UEFA, si autodenuncia per stipulare un piano di rientro quadriennale nel corso del quale gli viene concesso di utilizzare il fatturato (e quindi anche il Player Trading) unicamente per finanziare il calciomercato o comunque le maggiori spese.
Quindi, per farla breve,si chiude un occhio sui disavanzi che tuttavia dovranno essere coperti dal proprietario almeno fino al termine del piano quadriennale che dovrà concludersi con il pareggio di bilancio e quindi la piena sostenibilità del club.
Ergo, con il VA la UEFA accetta che il club si indebiti (ed evita di imporgli di ripianare quei disavanzi con il fatturato) purché dimostri di saper produrre e aumentare i propri introiti fino a raggiungere il break even.
Nel caso del Milan, quindi, la situazione è questa:
- Dalle indiscrezioni emerse sul bilancio semestrale gennaio-giugno 2017, che non presenta criticità, la nuova proprietà ha già garantito di essere pronta, nel caso, ad erogare un nuovo aumento di capitale qualora il CDA lo reputi opportuno.
Questo impegno – che ovviamente dovrà protrarsi negli anni avvenire – certificala volontà del proprietario di supportare il club e quindi soddisfa uno dei requisiti richiesti dalla UEFA. - Il club, per mezzo del suo AD, dovrà presentare alla UEFA un piano credibile che dimostri la possibilità concreta di incrementare il fatturato nel corso degli anni avvenire: fondamentale in questo senso l’avvio di Milan China e gli incontri già avvenuti con sponsor e istituzioni locali .Il club quindi si sta muovendo fattivamente e questo non passerà inosservato.Parimenti sarà valutata positivamente l’intenzione (che speriamo a breve si tramuti in azione) di costruire un impianto di proprietà, indirettamente ammessa dal sindaco Sala nel corso degli ultimi incontri avuti con la nostra dirigenza. Lo stadio, inoltre, rientra tra le spese virtuose e quindi non soggette alle valutazioni del FPF.
- Se la UEFA dovesse accettare la nostra richiesta di VA, le prossime 8 sessioni di mercato (quelle che partono dalla stagione 2018/2019 e che si concluderanno nella 2021/2022) dovranno essere garantite e sostenute dall’aumento progressivo del nostro fatturato. Ciò vuol dire che, dato che “il Piano” in Cina è partito da poche settimane e quindi in questo bilancio non potranno vedersi degli effetti clamorosi, in mancanza di una partecipazione alla prossima CL e comunque di altri ricavi sostanziosi, la prossima campagna acquisti dovrà essere finanziata con il Player Trading. Quindi dovremo cedere qualcuno per acquistare qualcun altro.
Un vecchio ritornello che non piacerà ma che stavolta, a differenza del passato, verrà attuato concretamente e, soprattutto, con un progetto alla base che domani ci porterà ad essere più forti. E questo è l’aspetto più importante. - In che modo il Milan può finanziarsi il calciomercato? Gli indiziati principali, oltre a essere i giocatori appartenenti alla vecchia guardia,sono due: Donnarumma e Suso. Questi due giocatori complessivamente possono garantirci circa 120M sull’unghia. Si perché – salvo diversi accordi ancora non rivelati (vedi Higuain che fu pagato in due rate malgrado la clausola da 90M) – le clausole rescissorie si pagano in una unica tranche.Quindi non sono trattabili: si leggono le condizioni stipulate nel contratto e poi si paga. A meno che ovviamente chi cede non voglia fare sconti o concessioni, ma non credo proprio sia il nostro caso.
- Bene, e se nessuno paga quelle clausole cosa facciamo? A mio modesto parere questa squadra deve essere affidata ad un top player della panchina. Può bastare anche solo questo per farci fare un grande salto di qualità. Quindi l’augurio è che il prossimo anno si cercherà innanzitutto di”ingaggiare” un grande allenatore. Con questo il grosso sarà fatto.Poi conveniamo tutti che il reparto d’attacco merita uno se non due grandi giocatori: ed è proprio quello che faremo se dovessimo cedere Donnarumma e/o Suso. In entrambi i casi avremmo abbastanza risorse almeno per iniziare a pagare la prima rata di un grande giocatore. Se dovessimo cederli entrambi,invece, avremmo ancora più margine e quindi i grandi arrivi potrebbero essere maggiori. Sul piano finanziario, come detto, il deficit non sarà un problema perché sarà coperto dal proprietario nel caso in cui venisse accolto il VA.
Nel frattempo Milan China al termine della prossima stagione avrà quasi due anni di lavoro e potrà, anzi dovrà iniziare a “ruggire” come tutti speriamo. A quel punto il circolo virtuoso sarà avviato e si inizierà a parlare di altro: quotazione in borsa.
Il prossimo step che verosimilmente verrà attuato quando il club avrà messo nero su bianco anche il progetto stadio. In questo modo il Milan sarà decisamente appetibile anche sui mercati azionari. - E se la UEFA dovesse bocciare la nostra richiesta di Voluntary Agreement? In questo caso le cose si complicherebbero ma di certo non si comprometterebbero come pensa qualcuno. Semplicemente percorreremo,tramite il Settlement Agreement, la strada dell’Inter che si è limitata a prendere un allenatore capace e poi ha puntellato la squadra. Nel frattempo,ovviamente, saranno ancora più importanti gli introiti che arriveranno dalla Cina perché tanto più velocemente aumenterà il fatturato, tanto più potremo dedicare risorse al mercato piuttosto che al disavanzo, entrambe spese che dovranno essere coperte interamente dal fatturato.
Come vedete la strada ormai è tracciata ma potremo percorrerla soltanto un passo alla volta.L’importante è non scoraggiarsi alle prime cadute e continuare dritti fino a quando inevitabilmente torneremo a riappropriarci di ciò che eravamo un tempo:
Un saluto rossonero a voi tutti.