Questa guida ha lo scopo di chiarire a tutti i tifosi rossoneri le dinamiche riguardanti gli aspetti finanziari del calciomercato e dunque spiegare in che modo acquisti e cessioni impattano sui bilanci delle società di calcio.
Molto spesso leggiamo sui giornali o sui siti internet dei “saldi” fantasiosi: arriva Tizio pagato 10, vendo Caio a 20, quindi ho guadagnato 10. Ebbene le cose non stanno così e in questo vademecum lo spiegherò passo dopo passo cercando di essere il più chiaro possibile, così da far comprendere a tutti i motivi, spesso oscuri, che si celano dietro un acquisto o una cessione.
Capitoli:
- Premessa.
- Caro campione, quanto mi costi? (Conto economico)
- Caro bidone, quanto mi fai guadagnare o perdere? (Conto economico)
- L’incidenza delle “rate” nel bilancio (Stato patrimoniale)
[private]Premessa
Il bilancio di ogni società calcistica è formato da due “grandi” sezioni. Lo stato patrimoniale (S.P.), che fotografa la situazione finanziaria della società in un determinato periodo, e il conto economico, che rappresenta il risultato di ogni esercizio (bilancio).
I cosiddetti deficit sono proprio i risultati negativi degli esercizi. Ogni acquisto, quindi, “impatta” in maniera diversa in queste due grandi sezioni all’interno dei bilanci calcistici. Iniziamo per comodità dal Conto Economico (C.E.)
Caro campione, quanto mi costi? (C.E.)
Le società di calcio ragionano in maniera assai diversa da quanto leggiamo sui quotidiani sportivi. Questo perché il costo di un giocatore (che non dipende soltanto dal valore del cartellino) dev’essere imputato nel bilancio anno dopo anno. Ogni società, infatti, quando effettua un acquisto inserisce nel bilancio due costi principali:
1) il valore del cartellino, che viene spalmato per gli anni di contratto. E’ il cosiddetto ammortamento. Quindi, logicamente e compatibilmente con l’età avanzata, i giocatori più costosi vengono contrattualizzati per un numero di anni maggiore, in modo tale da appesantire di meno il bilancio d’esercizio.
2) lo stipendio lordo, che rappresenta un costo doppio per la società perché il salario netto va al giocatore mentre la parte lorda (poco meno del doppio) corrisponde alle tasse da pagare.
N.B. il valore del cartellino non sempre è quello notorio, in quanto tale cifra può aumentare in ragione di altri costi collaterali. Su tutti le commissioni per le operazioni di mercato pagate agli agenti/intermediari che vanno sempre sommate al costo del cartellino. Commissioni che, per contratto, possono essere imputate anche anno dopo anno per tutta la durata del contratto firmato dal giocatore. Robinho, ad esempio, è stato pagato al Manchester City 13,5M (bilancio 2010) ma il suo costo storico è pari a 19M +2M di incrementi per i successivi due anni. Circa 8M in più spesi in commissioni.
Un altro esempio è Pogba, la cui commissione è stata di circa 4M (la Juve essendo quotata in borsa è tenuta a specificare anche queste spese, il Milan invece no; tuttavia se si legge tra le righe, come detto poco prima, è possibile ugualmente scoprire queste spese).
Esempio pratico di acquisto:
Se il Milan dovesse acquistare “Tizio” per una cifra pari a 9M di euro, offrendogli uno stipendio di 1M netto per 4 anni, il giocatore inciderebbe nel bilancio in questo modo:
1) Quota ammortamento: 9M / 4 anni di contratto = 2,25M
2) Stipendio lordo per metà anno solare: 1M (2M nel caso in cui la società apra e chiuda l’esercizio di bilancio con la stagione calcistica)
Totale anno solare = 3,25M –> questo è il reale costo di “Tizio” sul primo bilancio solare. Per i successivi 3 anni il costo sarà di 2M lordi + 2,25M di ammortamento. Quindi 4,25M.
Totale stagione calcistica: 2,25M+2M = 4,25M
N.B. fino all’ingresso dei cinesi, il Milan ammortizzava i giocatori seguendo l’anno solare, giacché il bilancio d’esercizio iniziava il 1 gennaio e chiudeva il 31 dicembre di ogni anno. Quindi per i giocatori acquistati in estate la società divideva per metà la quota ammortamento durante il primo e ultimo anno di contratto, ammortizzando la restante parte per gli anni che si trovavano in mezzo.
Dal 30.06.2017, invece, il Milan è tornato al bilancio d’esercizio stagionale con inizio al 1 luglio e chiusura al 30 giugno di ogni stagione calcistica.
Inoltre è importante conoscere un ulteriore aspetto: i rinnovi contrattuali spesso nascondono logiche tese ad un risparmio relativo all’ammortamento del cartellino. Infatti ogni volta che un giocatore rinnova il contratto, l’ammortamento residuo del cartellino viene spalmato sulla nuova scadenza contrattuale.
Esempio pratico: “Tizio” ha un costo residuo di 10M con scadenza tra 2 anni e ultime due quote ammortamento per 5M ciascuna. Se rinnovasse per altri 2 anni, prolungando la scadenza a 4 anni, il costo residuo di 10M verrebbe spalmato sulla nuova scadenza, quindi con quote ammortamento più basse, pari a 2,5M ciascuna fino alla conclusione del contratto.17
Caro bidone, quanto mi fai guadagnare o perdere? (C.E.)
Per le cessioni vale lo stesso discorso. Ogni volta che una società di calcio cede un giocatore, risparmia su due voci:
1) l’ammortamento residuo del cartellino per gli anni di contratto rimanenti (disinvestimento)
2) lo stipendio lordo per gli anni di contratto rimanenti
Esempio pratico:
Matri è stato pagato 11M alla Juventus ed ha firmato un quadriennale da 5M lordi.
L’ammortamento nel bilancio 2013 sarà pari a 11 / 4 = 2,75M
L’ingaggio lordo nel bilancio 2013, metà anno solare, sarà pari a 2,5M lordi
In totale nel bilancio 2013, Matri ci è costato circa 5M tra ammortamento+ingaggio.
A questo punto entrano in gioco le famose plusvalenze e minusvalenze, che non sono nient’altro che la differenza tra il prezzo di vendita e la residua parte di ammortamento.
Quindi, in realtà, per vedere se vi è o meno un guadagno non bisogna fare il confronto con il costo storico del cartellino, come fanno tutti i quotidiani, ma con il costo attuale (ammortamento residuo). Un esempio eclatante può essere la cessione di Ibrahimovic. Molti hanno sostenuto che il Milan, acquistandolo a 24M e vendendolo a 20M ci abbia perso. Ma non è così. Quando è stato venduto nel 2012, Ibrahimovic aveva un valore netto contabile pari a 12M. Quindi la cessione per 20M ha generato una plusvalenza di 8M ed un risparmio pari a 12M, ossia il decremento della quota ammortamento.
Esempio pratico di cessione:
Tornando al caso Matri, il giocatore nel 2014 aveva un valore netto contabile pari a 8-9M circa. Quindi per non generare minusvalenza, doveva essere venduto ad una cifra non inferiore. Tuttavia, se per assurdo il giocatore fosse stato venduto a 6M, generando una minusvalenza di 3M circa, questa perdita sarebbe stata coperta dalla mancata corresponsione dello stipendio lordo pari a tutto il 2014 (per metà 2014 glielo aveva pagato la Fiorentina). Quindi -3M+5M = +2M di risparmio solo per il 2014. A cui si aggiungono i 15M lordi risparmiati nei 3 anni successivi (’15, ’16, ’17).
Questo però non ve lo dirà nessun giornale o sito sportivo, che semplicisticamente affermerà che il Milan ci ha rimesso solo dei soldi.
P.S. Matri è stato venduto dal Milan al Sassuolo soltanto nel 2016, giocando in prestito dal 2014 al 2016. Durante il prestito il suo costo d’acquisto è stato quasi completamente ammortizzato, pertanto la cessione ha generato minusvalenza di soli 0,92M.
Prestito con obbligo di riscatto: novità!
A partire dalla stagione 2014/2015 è entrata in vigore una nuova formula relativa all’acquisizione di un calciatore. La FIGC, infatti, ha previsto che la cessione temporanea di un contratto possa includere l’obbligo di trasformare la cessione temporanea in definitiva al verificarsi di particolari condizioni sportive (tot numero di partite giocate, di goals segnati, ecc).
Le linee guida prevedono che:
a) sia già indicato il corrispettivo convenuto per il riscatto;
b) il contratto ceduto scada almeno nella stagione successiva a quella in cui va esercitato l’obbligo di riscatto (no a prestiti di giocatori in scadenza);
c) la società alla quale il calciatore venga ceduto garantisca un contratto che scada almeno nella stagione successiva a quella in cui va esercitato l’obbligo di riscatto.
d) l’obbligo di riscatto sia sottoscritto dal calciatore.
L’incidenza delle “rate” nel bilancio (S.P.)
Come detto in premessa, un acquisto non “impatta” soltanto nel conto economico che rappresenta il risultato di ogni esercizio. Il debito risultante dalla sua acquisizione, infatti, va registrato anche all’interno dello Stato Patrimoniale che rappresenta, in parole povere, un’istantanea della situazione finanziaria della società. Quindi se per Balotelli ho speso 20M, questi soldi nel conto economico verranno ammortizzati spalmandoli sugli anni di contratto, mentre nello Stato Patrimoniale verranno registrati (come debito) per intero fino al loro completo soddisfo. E qui entrano in gioco le famose rate. Tutte le società, quindi non solo il Milan, pagano i giocatori più costosi accordandosi con la società cedente per dividere la spesa in più rate.
Balotelli, ad esempio, è stato pagato al Manchester City 20M di euro divisibili in 5 rate annuali. Quindi 4M all’anno. E infatti al 31.12.13 il debito registrato nello Stato Patrimoniale corrisponde a 16M (20M-4M, prima rata).
Tuttavia può capitare che un giocatore che deve ancora essere finito di pagare dalla società A alla società B, venga ceduto ad una terza società C. A questo punto ci si domanda: che fine fa il debito contratto tra A e B? Beh, solitamente, se non ci sono vincoli contrattuali, il debito prosegue così com’era stato originariamente pattuito. Altrimenti, in caso contrario, la società B che ha venduto il giocatore alla società A, nel momento in cui quest’ultima vende lo stesso giocatore ad una società C, si fa saldare tutto il debito rimanente in un colpo solo dalla società A.
Quindi nel caso di Balotelli, se il Milan dovesse cederlo all’Arsenal per 35M e si accordasse per un pagamento di 5 anni, incasserebbe 7M all’anno. Ma di questi 7M, 4M verrebbero “girati” al Manchester City che dovrebbe ancora incassare il suo credito di 4M per 4 anni nei confronti del Milan. Altrimenti, nella peggiore delle ipotesi, nel momento in cui il giocatore venisse ceduto all’Arsenal, il Milan dovrebbe subito pagare al Manchester City i rimanenti 16M di debito.
P.S. Balotelli è stato poi venduto nel 2014 al Liverpool per 20M (pagamento concluso nel 2016) generando una plusvalenza di 4,3M.
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