Come riporta la Gazzetta dello Sport, Roma e Basilea hanno visioni opposte sulla determinazione della percentuale di rivendita da pagare in relazione al trasferimento di Calafiori.
Lo scrivente nel 2020 aveva pubblicato un approfondimento sulle Sell-On Fee, sottolineando l’importanza di scriverle in modo corretto e trasparente, proprio per evitare possibili futuri contenzioni: Sell-On clause: cosa sono le clausole sulla futura rivendita e perché vanno scritte bene.
I fatti risalgono al 2022 quando i giallorossi cedono il difensore al Basilea per 2,6 milioni di euro. Nell’accordo era presente una clausola che garantiva ai capitolini il 40% sulla futura rivendita. Rivendita che avviene nell’agosto 2023, quando Calafiori approda a Bologna per 4 milioni di euro. Di questi, come previsto dalla clausola, 1,6 milioni finiscono nelle casse della Roma. Tutto risolto? Neanche lontanamente per la Roma. Infatti, nell’accordo siglato fra Basilea e Bologna, gli svizzeri si erano riservati un 50% sulla futura rivendita. Quindi si apprestano ora a incassare circa 20 milioni di euro (l’accordo trovato fra Bologna e Arsenal sembrerebbe essere di circa 50 milioni, ma comprensivi di bonus), e quindi la Roma ne pretende otto.
Infatti, secondo i giallorossi, il fatto che il Basilea si sia riservato una percentuale sulla futura rivendita con il Bologna automaticamente fa rientrare in gioco quel 40% incluso nell’accordo fra le parti quando Calafiori si è trasferito in Svizzera da Roma. Dal canto suo, il Basilea ritiene che la percentuale sulla futura rivendita in favore della Roma fosse inclusiva solamente della parte fissa (cioè i 4 milioni versati dal Bologna al Basilea nel 2023) e non sulla parte variabile, che in questo caso è il 50% in favore degli svizzeri sui 40 milioni di parte fissa che l’Arsenal è pronto a versare nelle casse rossoblù.
Gli importi variabili fanno parte della “compensazione totale del trasferimento”?
Esistono già precedenti sul punto e, posto che va comunque letta la clausola così come pattuita tra i clubs, l’orientamento generale del CAS e della FIFA è quello di considerare anche i bonus nel compenso legato alla percentuale di rivendita.
In un lodo del CAS del 15 dicembre 2017 (A/5213), il Genoa e la Dinamo Zagabria non erano riusciti a mettersi d’accordo sull’interpretazione delle parole “compensazione totale di trasferimento”.
La Dinamo aveva diritto ad un bonus di rivendita di 1.000.000 di euro “in caso di successivo trasferimento definitivo del Giocatore ad un terzo club per un corrispettivo di cessione complessivo superiore a 4.000.000 di euro”. In questo caso, il giocatore è stato successivamente trasferito ad un terzo club, per la somma fissa di 3.500.000 euro e una quota condizionale di 1.000.000 euro nel caso in cui il giocatore avesse partecipato a 20 partite. Al momento del trasferimento il giocatore aveva giocato 20 partite, e quindi la condizione era soddisfatta; per questo motivo la Dinamo ha sostenuto che il club aveva ancora diritto al bonus di rivendita. Il Genoa invece ha sostenuto che per “compensazione totale del trasferimento” le parti intendevano solo gli importi fissi dell’indennità di trasferimento successivo e non gli importi variabili ivi previsti.
In questo caso, il Collegio CAS ha stabilito che con “compensazione totale di trasferimento” le parti, che sono società calcistiche affermate che hanno esperienza commerciale e familiarità con gli accordi di trasferimento e i termini in essi utilizzati, intendevano includere sia la commissione fissa di trasferimento sia gli importi variabili previsti per il successivo trasferimento del calciatore. Questo lodo è anche conforme al CAS 2012/A/2875 in cui si ritiene che “secondo il Collegio, è pratica comune nel mondo del calcio che le parti contraenti si discostino dai valori fittizi inizialmente concordati. Il Collegio ritiene che la commissione di vendita debba essere basata sull’importo effettivo che un club riceverà per la vendita di un giocatore ad un club successivo e non su un importo indicativo”.
In base a quanto detto, secondo la Giurisprudenza di FIFA e CAS, nel compenso totale del secondo trasferimento che fa maturare la percentuale di rivendita, va considerato tutto l’importo effettivo che il club incassa dal secondo trasferimento: nel caso del Basilea, quest’ultimo non riceverà soltanto i 4 milioni dal Bologna ma pure 20 milioni dall’Arsenal. Le pretese della Roma, quindi, appaiono fondate. A meno che la clausola non sia stata scritta secondo l’interpretazione indicata dalla società svizzera: la volontà delle parti, infatti, prevale rispetto a ogni altra interpretazione o precedente giurisprudenziale.
Avv. Felice Raimondo