«Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi» (Il Gattopardo). Ricordatevi questa frase perché al termine dell’articolo vi sarà tutto più chiaro.
Facendo seguito alle misure approvate dal Football Stakeholders Committee in data 24 settembre 2019 e dal FIFA Council in data 24 ottobre 2019, il massimo organismo calcistico internazionale ha deciso di porre un freno alle commissioni degli agenti sportivi ed alla loro influenza nelle trattative di calciomercato. Secondo la FIFA, infatti, nell’ultimo anno gli agenti sportivi hanno guadagnato ben 653.9 milioni di dollari, quattro volte di più rispetto al 2015. Il problema è che questi soldi vengono pagati dai club e quindi escono fuori dal sistema calcio per entrare nelle tasche degli agenti, ormai veri e propri imprenditori del settore.
Le misure già approvate dalla FIFA, attualmente in fase di stesura per la creazione di un nuovo regolamento agenti, vengono considerate sensate, ragionevoli, razionali, proporzionate e necessarie per proteggere gli interessi dei giocatori e gli interessi più ampi del calcio. Sono inoltre in linea con il sentimento espresso ripetutamente da istituzioni come la Commissione europea e il Parlamento europeo.
I punti chiave della riforma sono i seguenti:
- Istituire un tetto massimo per le commissioni, stabilito nel 10% del prezzo di vendita per gli agenti delle società venditrici, il 3% della retribuzione dei giocatori per i suoi agenti e il 3% della retribuzione dei giocatori per gli agenti dei club acquirenti.
- limitare il mandato multiplo nello stesso affare (es. rappresentare chi vende, chi compra e anche il giocatore) per evitare conflitti di interesse;
- reintrodurre un sistema di licenze obbligatorie per gli agenti al fine di elevare gli standard professionali;
- creare una Clearing House della FIFA, ossia una stanza virtuale dove far transitare tutti pagamento delle commissioni per garantire una migliore trasparenza finanziaria;
- istituire un efficace sistema di risoluzione delle controversie FIFA per affrontare le controversie tra agenti, giocatori e club;
- divulgare e pubblicare tutti gli affari degli agenti nei trasferimenti, così da poter aumentare la trasparenza, migliorare la credibilità del sistema e sostenere l’attuazione delle nuove normative.
Ciò detto, la stessa FIFA ha recentemente modificato anche il Regolamento sui trasferimenti internazionali (Link). Infatti nell’edizione entrata in vigore il 1 giugno 2019 e pubblicata nell’ottobre successivo, è presente una modifica non indifferente riguardante il concetto di terze parti e dei soggetti che possono economicamente beneficiare dei trasferimenti dei giocatori.
“Definizione n. 14 – Terza parte: una parte diversa dal giocatore che viene trasferito, dai due club che trasferiscono il giocatore dall’uno all’altro, o da qualsiasi club precedente con il quale il giocatore è stato registrato.“
Una definizione ben diversa da quella presente nel precedente regolamento:
“Definizione n. 14 – Terza parte: una parte diversa dai due club che trasferiscono il giocatore dall’uno all’altro, o da qualsiasi club precedente con il quale il giocatore è stato registrato.”
Com’è possibile notare, infatti, la FIFA ha deciso di escludere i giocatori dal concetto di “terze parti” (oltre ai club coinvolti nel trasferimento ed i club precedenti dov’era registrato), consentendo così agli stessi giocatori di poter lucrare dai propri trasferimenti da una squadra all’altra, malgrado l’espresso divieto sancito dall’art. 18 ter che sancisce questo:
“Nessun club o giocatore può stipulare un accordo con un terza parte in base al quale un terzo ha il diritto di partecipare, in tutto o in parte, alla compensazione dovuta in relazione al trasferimento futuro di un giocatore da un club all’altro, oppure gli viene assegnato qualsiasi diritto in relazione a un trasferimento futuro o compensazione di trasferimento.”
Sebbene infatti questo articolo vieti ad una terza parte di poter guadagnare una percentuale sul trasferimento di un giocatore, dal momento che i giocatori non sono considerati terze parti, ecco che ciascun atleta a partire dal 2019 avrà un interesse economico diretto ed immediato collegato al trasferimento in un altro club. Infatti qualsiasi giocatore oggi può pretendere per il tramite dei propri agenti sportivi una percentuale sul trasferimento che farà lievitare enormemente i prezzi dei cartellini.
Tutto sbagliato? Secondo la FIFA no. Anzi, per quest’ultima tali importi dovrebbero essere visti come parte della remunerazione dovuta ai giocatori nell’ambito dei loro rapporti di lavoro con i loro club e tali accordi non dovrebbero essere considerati una violazione delle regole FIFA sulla proprietà dei giocatori da parte di terzi. Ciò è anche in linea con la recente giurisprudenza del comitato disciplinare della FIFA (Link).
Questa clamorosa novità passata quasi sotto silenzio, consentirebbe infatti agli agenti sportivi di recuperare quel potere che la FIFA, con un’altra mano, vorrebbe togliergli. In altre parole quella che molti considerano una “battaglia” tra FIFA e agenti sportivi, in realtà potrebbe essere una semplice schermaglia che alla fine accontenterebbe tutti proprio grazie alla scappatoia che la FIFA ha già inserito nel nuovo regolamento sui trasferimenti internazionali.