Negli ultimi anni c’è una parola che va molto di moda nel mondo del calcio: “sostenibilità finanziaria”.
Con questo termine i commentatori vogliono intendere la capacità di non andare oltre le proprie possibilità, ossia spendere quanto ricavi. Una vera e propria distorsione del concetto di “sostenibilità finanziaria” che, invece, ha basi completamente diverse e mira a creare un plusvalore economico attraverso i propri investimenti.
L’esempio che segue vi farà ricredere sul vero concetto di “sostenibilità finanziaria”.
Il Milan di Silvio Berlusconi è stato un club costantemente in perdita dal 1986 fino al 2016: 30 anni di bilanci di cui soltanto 3 in attivo (1991, 2000 e 2006) per deficit complessivi di oltre 720 milioni, ossia le perdite che Fininvest ha coperto al termine di ogni esercizio. Ebbene, nel 2016 Berlusconi ha venduto il Milan per 740 milioni (più o meno pari ai deficit coperti in 30 anni) e, al momento della vendita, Fininvest ha generato sul consolidato una plusvalenza di circa 600 milioni. Questa, signori, si chiama “sostenibilità finanziaria” perché l’investitore nel corso del tempo, grazie al “debito”1, è riuscito a generare un plusvalore che nel momento dell’uscita gli ha generato un profitto. Una operazione magistrale.
A questo punto la domanda che l’osservatore attento dovrebbe porsi è la seguente: è mai successo che nella storia del calcio (senza voler espanderci in altri settori) un investitore abbia creato valore senza aver generato debito sostenibile? La risposta è NO (anche per costruire uno stadio devi generare debito, sebbene questa sia una soluzione a lunghissimo termine).
Attenzione: i debiti vanno garantiti e, quindi, l’investitore deve essere in grado di sostenerli. Infatti, fino a quando un debito verrà onorato sarà parte integrante del processo di crescita che conduce al plusvalore. Un altro esempio molto semplice può aiutarci a comprendere quello di cui stiamo parlando: una famiglia vorrebbe acquistare una casa da ristrutturare ma non possiede 100.000 euro cash. Tuttavia, avendo stipendi tali da garantire un potenziale debito, la banca concede un mutuo di 20 anni. In questo caso la famiglia genera debito sostenibile per potersi pagare una casa e avere un bene di proprietà al termine del finanziamento. Non è scontato che al termine dei 20 anni, nell’ipotesi di vendita, la casa genererà plusvalore. Dipenderà dal mercato, dagli investimenti fatti e da altre variabili. Ma il debito sostenibile è stata l’opportunità fondamentale per la possibilità di creare plusvalore.
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Note
- Termine improprio con cui, per semplicità espositiva, si vuole sottolineare la volontà di ripianare deficit per aumentare il valore dell’asset e, alla fine, generare plusvalore. Il debito ordinario, invece, è rappresentato ad esempio da un finanziamento come può essere un bond o i debiti verso i fornitori