Super Lega: eppur si muove. In un recente articolo il New York Times spiega in che modo Florentino Perez sta preparando la strada a quello che, nella visione del presidente madridista, dovrà essere il futuro del calcio europeo. Ecco la traduzione dell’articolo del giornale americano, il cui link originale è questo: Link
Buona lettura.
Il Real Madrid abbandonerà la Liga? Il suo presidente mappa una via d’uscita
Il presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, ha recentemente tenuto colloqui con i funzionari di alcune delle principali squadre di calcio d’Europa, nonché con il presidente della FIFA, Gianni Infantino, per delineare la sua visione futura dello sport. Ciò che sta proponendo, secondo le persone che hanno familiarità con le conversazioni, non è altro che un rivoluzionario spostamento di potere nel gioco del calcio.
Una competizione d’élite che comprende i club più ricchi del mondo, liberi dalle loro leghe nazionali in una nuova competizione per l’intera stagione. Quindi campionati domestici privati dei loro marchi più grandi e storici. E tantissime competizioni nazionali meno preziose per tutti, dagli sponsor alle emittenti, e per finire anche per i fan.
Con il finanziamento ed il peso del Real Madrid a sostegno di questo grande progetto, e con gli addetti ai lavori che iniziano a delineare il quadro del nuovo calendario mondiale del calcio che entrerà in vigore dopo il 2024, i contorni di una super lega europea potrebbero essere più vicini di prima.
Al centro del piano di Pérez c’è il suo desiderio di sempre che le squadre più grandi d’Europa, come la sua, si stacchino dai campionati nazionali e formino una competizione europea d’élite che si disputi per un’intera stagione, secondo le persone che hanno familiarità con le discussioni.
L’attuale sviluppo del piano vedrebbe due divisioni a 20 squadre, composte quasi esclusivamente da club dei cinque maggiori campionati d’Europa: Inghilterra, Spagna, Francia, Germania e Italia. Ad alcuni club è stato detto che, secondo le proiezioni, potrebbero aspettarsi di raddoppiare i loro ricavi lasciando i campionati nazionali per unirsi alla Super Lega. Il concetto di promozione e retrocessione – un appuntamento fisso del calcio mondiale che premia il successo e punisce il fallimento – verrebbe mantenuto, ma solo tra le due divisioni.
La proposta molto probabilmente incontrerebbe una forte resistenza. All’improvviso, infatti, una simile competizione decimerebbe il valore delle partite dei campionati nazionali, ed inoltre prendendo le migliori squadre potrebbero anche distruggere il valore della Champions League, la competizione per club più ricca del mondo e il motore finanziario dell’organo di governo del calcio europeo, la UEFA.
Pérez, che come presidente del Real Madrid è diventato membro fondatore di una nuova associazione globale per club internazionali (la World Football Club Association), avviata il mese scorso presso la sede della FIFA a Zurigo, ha rifiutato, attraverso il club, di commentare queste proposte. Durante la sua visita a Zurigo, tuttavia, ha discusso delle sue idee con Infantino, che ha trascorso gran parte dell’ultimo anno a spingere la propria idea su come riformare il calcio.
La visione di Infantino è stata in gran parte focalizzata sulla creazione di un nuovo Mondiale per club a 24 squadre, che inizierà a disputarsi nel 2021, ma ha anche una visione più ampia per la FIFA, l’organo di governo globale del gioco, ossia quella di avere una mano più forte nei rapporti con i club.
Solo la scorsa settimana, ad esempio, ha spinto l’idea di investire centinaia di milioni di dollari in una nuova lega panafricana, come mezzo per aumentare la qualità in quei luoghi ed anche rallentare la fuga di talenti globali in Europa. Il presidente della FIFA ha anche avuto colloqui con le associazioni nazionali asiatiche sulla possibilità di creare leghe regionali o subregionali e conversazioni con il presidente Trump sulla qualità del calcio nella massima serie degli Stati Uniti.
“Uno dei compiti del presidente della FIFA è quello di ascoltare le prospettive delle parti interessate su argomenti rilevanti per il calcio“, ha dichiarato la FIFA in una dichiarazione in risposta alle domande sulle discussioni di Infantino con Pérez e altre sui cambiamenti nel gioco del club. “La FIFA ritiene che un dialogo aperto e costruttivo tra i diversi membri della comunità calcistica sia essenziale per trovare il giusto equilibrio e le migliori soluzioni per il futuro del gioco.
“La FIFA (incluso il presidente) ha incontrato squadre di calcio di tutto il mondo per discutere su come rendere la nuova Coppa del Mondo per club FIFA un successo eccezionale, in particolare dal punto di vista sportivo.”
Il Real Madrid, attraverso un portavoce, ha dichiarato di non commentare mai i colloqui privati e che qualsiasi notizia relativa al suo presidente sarebbe stata pubblicata solo attraverso i canali ufficiali del club.
Senza il patrocinio di Infantino, i piani di Pérez non andrebbero molto lontano. Il leader della FIFA ha detto ai giornalisti a novembre 2018 – quando trapelarono i dettagli di un precedente tentativo di una lega di separazione sostenuta da Pérez – che tutti i giocatori che avrebbero partecipato a una competizione nuova che non sarebbe stata avallata dalla FIFA, sarebbero stati esclusi dalle loro squadre nazionali e bannati dalla futura Coppa del mondo.
Mentre i nuovi discorsi sulle proposte di Pérez rimangono in una fase esplorativa, si stanno comunque svolgendo contemporaneamente le discussioni sul futuro della Champions League. Questa competizione, infatti, potrebbe diventare insignificante se l’impresa di Pérez – che si dice includa significativi incentivi per fare soldi a beneficio di un gruppo selezionato di migliori club – venisse realizzata.
Un gruppo che rappresenta i club d’élite provenienti da tutta Europa si è riunito a Milano il 15 novembre per cercare di formulare un nuovo format dopo una furiosa reazione dei principali campionati nazionali, tra cui la Premier League inglese e la Liga spagnola, a un piano promosso dal presidente della Juventus, Andrea Agnelli, per creare una competizione europea in gran parte chiusa in cui la maggior parte dei concorrenti manterrebbero il loro posto stagione dopo stagione, qualunque sia la loro prestazione nel campionato nazionale.
Il denaro è la forza trainante di tutti i piani di ristrutturazione, con i club più grandi che credono di poter generare più spettatori e più interessi dagli sponsor, e quindi molte più entrate, attraverso competizioni d’élite più frequenti. Ma il sostegno di Infantino e della FIFA, qualora lo concedessero, potrebbe spostare il controllo del calcio lontano dalla sua solita base di potere nelle federazioni continentali come la UEFA.
Sotto Infantino, che ha assunto la presidenza della FIFA nel 2016, la FIFA ha sempre più cercato modi per aumentare la sua influenza (e trarre profitto) nel calcio. L’attuale versione annuale della Coppa del Mondo per club – che comprende una squadra per ciascuno dei sei organi regionali del calcio e una della nazione ospitante – genera poco interesse per gran parte del mondo. L’ultima edizione prende il via la prossima settimana in Qatar.
Il ragionamento di Infantino sembra essere questo: aumentando lo standard del calcio in Africa, Asia e altrove, la FIFA creerebbe le condizioni per gli investitori – che da tempo hanno riversato i loro miliardi di dollari nel calcio europeo – affinché producano valore in tutto il mondo.
“La missione legale della FIFA è di sviluppare il calcio a livello mondiale”, afferma un comunicato della stessa: “Ciò comporta la formulazione di piani e concetti di competizione per portare il calcio ovunque”.
Ha aggiunto: “Vogliamo che i club europei crescano ulteriormente, perché è positivo per il calcio mondiale, ma allo stesso tempo vogliamo vedere crescere anche i club extraeuropei in modo che un giorno possano competere con i club europei.”