Gerry Cardinale, ospite del panel intitolato “Gerry Cardinale: un proprietario attento” nell’ambito di Leaders in Sport, ha parlato dell’approccio di RedBird agli investimenti, dei loro piani per il Milan e la Serie A, e di diversi loro altri investimenti. Qui di seguito i passaggi più importanti del lungo discorso.
Secondo RedBird ci deve essere una proposta di valore per ogni investimento. Questo è qualcosa che Gerry ha detto di aver imparato in Goldman e che ha poi mutuato in RedBird che si considera un “costruttore di business” nei settori dello sport, dei servizi finanziari, dei media e dell’intrattenimento. Ma in che modo? Iniettando capitale trasformativo e scalabile, e collaborando con chi detiene i diritti, come il Milan.
RedBird cerca di aiutare a monetizzare la proprietà intellettuale con modalità che i club e le leghe non possono sviluppare da sole: quindi porta un know-how che prima mancava e grazie a questo sviluppa il business, aumentandone il valore. Il fondo di Gerry si differenzia dal tipico Private Equity: il tipico Private Equity acquisisce e gestisce asset già in essere. RedBird invece vuole costruire un ‘azienda piuttosto che comprarla, ritenendo che questo sia un modo migliore di essere custodi del capitale di terzi.
RedBird parte sempre da una domanda: “Perché dovremmo avere un legittimo bisogno di stare in
questo investimento?” Dalla risposta deriva un business plan che determina il verificarsi o meno di
un investimento.
Il discorso poi si concentra sull’investimento più recente, ossia Milan e Serie A.
RedBird ha guardato al Milan come a un’opportunità di investimento per quasi 5 anni (dunque l’interesse non è stato recente, NDR) osservando da vicino il lavoro svolto da Elliott, che secondo Gerry ha fatto un “un gran bel lavoro”. Il fondo di Cardinale è “andato a scuola” di calcio europeo per 5 anni e ha valutato oltre 200 club come opportunità di investimento. Inizialmente non erano sicuri di investire nel calcio europeo perché non lo capivano – complice il coinvolgimento di oligarchi, fondi sovrani, mercato dei trasferimenti e retrocessioni. Quindi RedBird si è posta una domanda: il calcio europeo è adatto ai capitali americani?
Secondo Cardinale la risposta è “sì”, perché ha un set-up che ben si adatta a fondi come RedBird: “il vero modo di approcciare il calcio europeo è il Moneyball”, sostiene Gerry, che inoltre afferma come Billy Beane sia realmente interessato al calcio europeo. Secondo RedBird per investire nel calcio europeo è fondamentale essere finanziariamente responsabili, e questo è il giusto approccio al mercato dei trasferimenti e alle retrocessioni.
Gerry ha affermato che il Milan è “una delle cose più entusiasmanti che abbiamo fatto”. Lo considera un “gigante addormentato” oltre che un buon affare, trattandosi di uno dei più grandi brand del calcio europeo. Cardinale crede anche che il potenziale del club rossonero non sia adeguatamente sfruttato, così come quello dell’intera Serie A: entrambi offrono enormi opportunità di crescita. RedBird vuole portare sia il Milan che la Serie A allo step successivo, a un livello superiore. Il Milan, infatti, è una delle squadre più popolari nel sud-est asiatico e ha anche un’ampia base di tifosi statunitensi: questo offre opportunità di crescita.
Ma in che modo è possibile portare il club allo step successivo?
Bisogna gestire bene il club: per questo, dice Cardinale, abbiamo chiesto a Elliott di rimanere nel consiglio di amministrazione, in un’ottica di continuità. “Vogliamo continuare a lavorare con l’attuale team manageriale e con i giocatori che fanno già parte della rosa del Milan”.
Ma quali saranno le differenze che RedBird porterà sul campo? Qui il discorso si fa ancora più interessante. Secondo Gerry “tutti usano i dati statistici, ma noi pensiamo di avere un vantaggio nel modo diverso in cui li utilizziamo. È come RedBird utilizza i dati, più che il loro accesso, a distinguere RedBird. Ha funzionato bene per il Liverpool e il Tolosa, ed è quello che RedBird vuole portare al Milan. Non si tratta di utilizzare o meno i dati, ma di combinarli con l’istinto. RedBird ha già affrontato il tema all’interno del Milan“.
RedBird, sostiene Gerry, deve apprezzare i tifosi: possedere una squadra di calcio vuol dire creare una partnership pubblico-privato, che Gerry adora. Il compito di RedBird è vincere per i tifosi e per farlo deve essere coerente. Quindi RedBird deve mettere in campo una squadra che abbia un rendimento costante e che sia apprezzata dai tifosi: questo è il punto di partenza. Fino ad ora i tifosi del Milan sono stati fantastici e, dice Cardinale, hanno concesso a RedBird il beneficio del dubbio. Ora però RedBird deve restituire i fatti perché “I fatti parlano più delle parole”. RedBird vuole che le aspettative dei tifosi trovino riscontro sul campo. Il modo di agire per soddisfare le aspettative dei tifosi si basa su una visione a lungo termine, i tifosi infatti vogliono vedere RidBird fare le mosse giuste dentro e fuori dal campo.
Il discorso poi passa sulla Serie A: secondo Cardinale l’appeal non è stato riconosciuto appieno a livello globale. Non dovrebbe esserci un differenziale di ricavi mediatici di 3:1 tra la Premier League inglese e la Serie A, o di 2:1 tra la Liga e la Serie A. Il valore complessivo dei giocatori in Serie A è pari a quello della Liga, eppure questo differenziale esiste: la situazione deve cambiare. Ma in che modo? La chiave è la traiettoria del valore dell’offerta del Milan e della Serie A, che è straordinaria. Secondo Cardinale le attività di RedBird per riportare il Milan dove era e dove merita di stare faranno crescere anche tutti gli altri club della Serie A. In altri termini la crescita del club rossonero potrà e dovrà fungere da volano per tutto il sistema calcio italiano.
Poi Gerry ha parlato del periodo trascorso a Milano quando il Milan ha vinto lo scudetto: il founder di RedBird ha detto di non aver mai visto nulla di simile e che non è paragonabile allo sport statunitense. Gli è stato chiesto, inoltre, se cambierebbe qualcosa nell’ecosistema calcistico europeo ma la risposta è stata NO: “c’è una fluidità e un’eleganza in questo sport che altri sport americani (baseball) stanno cercando di emulare. Bisogna rispettare l’integrità del calcio europeo e lasciarlo in pace”.
Il discorso poi è passato sugli altri investimenti di Redbird:
- Il Tolosa, acquistato dopo la retrocessione, ha rappresentato per Cardinale un’occasione per sperimentare e mettere in pratica molte cose diverse. L’inserimento di Comolli, e l’applicazione dell’approccio “analitico”, ha permesso alla società di essere promossa. RedBird sta già guardando ai diversi sviluppi che potrà avere nella città di Tolosa.
- Le collaborazioni con Celebrities e Atleti di fama internazionale per aiutarli a monetizzare la loro proprietà intellettuale. Secondo Gerry prima il diagramma di Venn (link) era sport e intrattenimento: ora negli Stati Uniti il terzo cerchio è “Urbano” e con Milano è la “Moda”. L’intreccio di questi cerchi consente di creare punti di contatto, ossia le relazioni logiche che possono generare possibilità di guadagno. Queste persone – atleti e celebrità – secondo Gerry hanno la grande opportunità di influenzare cambiamenti sociali positivi.
- Lo sport femminile, infatti una delle cose di cui RedBird va più fiera è l’integrazione della WNBA (n.d.r. NBA femminile) in OneTeam. “Vogliamo sostenere lo sport femminile, anche se non sono ancora chiare le modalità per poterlo fare”. RedBird, quindi, cerca opportunità di investimento in questo ambito.
Cardinale, quindi, ha discusso del contesto macro-economico e delle opportunità di crescita che consentono a RedBird di ottenere profitti senza uscire dal relativo business.
Secondo Gerry “non stiamo assistendo ad un rallentamento degli investimenti dei Private Equity nello sport europeo, soprattutto a causa del disallineamento tra la domanda, che rimane superiore, e l’offerta. Molti club hanno bisogno di liquidità”. Secondo Cardinale è da tempo che lo sport non rappresenta un asset class correlata al contesto macro. In termini di crescita, invece, ci sono modi che consentono a RedBird di trarre profitto dai propri investimenti senza uscirne: ad esempio, dice Gerry, con il network YES RedBird ha triplicato il valore del proprio investimento senza diluire la propria partecipazione. La chiave è la crescita. Inoltre, in termini di collegamento tra gli investimenti di RedBird, l’integrazione operativa e di investimento è importante. Di massima RedBird sta facendo la stessa cosa negli sport e nelle proprie risorse. Se vogliamo “federalizzare” le informazioni in tutti i nostri investimenti, la sinergia è fondamentale.
Ma quali saranno i prossimi passi di RedBird?
Con Fenway Sports Group, dice Cardinale, abbiamo la chiara opportunità di continuare ad aggregare squadre sportive di prim’ordine e ci aspettiamo di compiere un tentativo con una squadra NBA nel prossimo futuro. In generale, RedBird ha investito molto negli ultimi tempi e ora sta tornando alla parte meno “divertente” che è quella del “possedere bene”. Infatti “comprare bene” non è sufficiente: ora è necessario fare ciò che ci si aspetta, cioè una buona gestione e un miglioramento degli asset in cui RedBird ha investito.