Il presente articolo è apparso per la prima volta nel libro “Il diavolo è nei dettagli”, pubblicato nell’inverno del 2018. Fino ad oggi è stato un inedito, quindi un approfondimento presente solo nel libro. Buona lettura.
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Mr Li è stato fatto fuori, il comunicato di Elliott è chiaro: “La proprietà e il controllo della holding che detiene la maggioranza del capitale sociale di AC Milan sono stati trasferiti a fondi gestiti da Elliott Advisors (UK) Limited (“Elliott”). Tale trasferimento è avvenuto all’esito dell’escussione di alcune garanzie a seguito dell’inadempimento, da parte del precedente proprietario di AC Milan, delle proprie obbligazioni nei confronti di Elliott.”
La certezza è arrivata il 12 luglio, quando nella camera di commercio lussemburghese, dopo le conferme riguardanti l’esercizio dell’art. 6.4 degli statuti delle controllanti (con il cambio di amministratori in data 9 e 10 luglio) veniva depositato questo documento, in cui si chiarisce che Project RedBlack, creditore pignoratizio nonché golden shareholder (con una sola azione da 1 euro), a seguito dell’inadempimento di Mr Li relativo al contratto stipulato in data 13.04.2017, ha escusso le 11.999 azioni di Rossoneri Sport Investment Lux:
Alla base di tutto ciò ci sono degli accordi che non verremo mai a sapere secondo i quali le parti, probabilmente in deroga alla normativa vigente, non solo hanno concordato in favore di Singer una escussione stragiudiziale (venerdì default, martedì sera comunicato in cui si afferma di aver preso la proprietà e il controllo), come peraltro confermato anche dalla Gazzetta dello Sport, ma che soprattutto il valore del club, in caso di mancato rimborso legato all’anticipazione bancaria di 32M, scoperta da garanzia, fosse uguale al credito vantato da Singer, e che ciò gli concedesse il diritto di escutere i pegni a monte (controllanti) senza bisogno di passare attraverso una stima del Tribunale.
Un anno fa, quindi, il fondo Elliott e Mr Li potrebbero aver stipulato una serie di accordi che in Lussemburgo sfiorano il divieto del patto commissorio, senza violarlo (in Italia, viceversa, sarebbe stato letteralmente calpestato):
- Pegni a valle (azioni AC Milan, conti correnti del club). Logica: evitare che Mr Li avesse la disponibilità del bene dato in garanzia. La procedura di escussione, in questo caso, a parere dello scrivente probabilmente sarebbe avvenuta in Italia, ma l’idea di Singer ovviamente non è mai stata quella di utilizzare questi pegni.
- Pegni a monte (azioni controllanti AC Milan: Rossoneri
Sport/Rossoneri Champion). Logica: acquisire il controllo del club sfruttando
gli accordi con Mr Li che derogavano alla disciplina locale e che stabilivano
che, qualora ci fosse stato default su un’anticipazione bancaria (com’è
accaduto sui 32M) scoperta formalmente da garanzie, il fondo Elliott avrebbe
avuto il diritto di escutere il pegno sulla interezza delle azioni, e
assegnarsi le stesse in pagamento del debito complessivo, garantito e non.
Contestualmente, inoltre, molto probabilmente hanno attribuito un valore del
bene impegnato (AC Milan) pari al debito, convertendo l’eventuale extracredito
in garanzia a Elliott sui 32, non garantiti da pegno.
Come può essere possibile, infatti, che Mr Li possa vantare tutt’ora un extracredito se Elliott è già diventato proprietario dei veicoli senza passare attraverso una stima del Tribunale? Evidentemente c’erano degli accordi tra le parti che lo prevedevano, e al Tribunale è stata soltanto notificata l’escussione, che tuttavia ha avuto un percorso stragiudiziale, quindi molto più sbrigativo. - Statuto delle controllanti: ulteriore garanzia di cui già abbiamo parlato, ossia diritto di veto su proposte di acquisto ex art. 9.8, e sostituirsi nei diritti sociali in caso di default, ex art. 6.4. Evidentemente, quindi, l’art. 6.4 è stato propedeutico alla escussione, in quanto grazie ad esso Elliott, dopo aver notificato l’escussione in Tribunale (proprietà), ha cambiato tutti i CDA (controllo) a monte e tra poco lo farà anche a valle (AC Milan, com’è notizia di ieri).
Stando così le cose, inoltre, è chiaro che il fondo americano è divenuto proprietario escutendo soltanto il debito a monte, ossia il pegno sulla controllante Rossoneri Sport Investment Lux, a cui aveva prestato 180M + interessi all’11%. Singer dunque si è appropriato del Milan per circa 250M, ossia la somma tra il prestito concesso a Mr Li più i 32M di anticipazione bancaria.
Per il momento, invece, il debito del club (pari a 123M + interessi) è rimasto intatto e siamo in attesa di scoprire se verrà rifinanziato o trasformato in equity attraverso aumenti di capitale.
Questa è ovviamente una interpretazione sulla base dei fatti che abbiamo scoperto negli ultimi giorni. La realtà credo che non la verremo mai a sapere.
Un saluto rossonero a voi tutti