Nella giornata di ieri il giornalista del New York Times, Tariq Panja, ha pubblicato un articolo in cui ha svelato con dovizia di particolari in che modo la UEFA ha deciso di non processare il PSG. Grazie alla visione di documenti riservati, inerenti il procedimento che ha subito il club parigino, il giornalista ha ricostruito tutta la dinamica che ha portato al salvataggio del PSG da parte della UEFA.
Ecco la traduzione integrale del succitato articolo:
Nel caso P.S.G., documenti mostrano che la UEFA si è arresa senza combattere.
Fatti contestati e calcoli di un investigatore sollevano interrogativi sull’impegno del calcio europeo a far rispettare le regole del fair play finanziario.
di Tariq Panja.
Per il giudice, semplicemente la matematica non si applicava al Paris St. Germain.
Nel 2017, in un’estate a spesa libera, il P.S.G. ha fatto le due acquisizioni più costose nella storia del calcio, pagando più di $ 400 milioni per aggiungere le stelle Neymar e Kylian Mbappé al roster stellato dei campioni di Francia.
Per i poco avvezzi alla materia, gli acquisti – senza compensare le vendite di valore simile o un’enorme iniezione delle entrate di sponsorizzazione – semplicemente non potevano quadrare con il cosiddetto sistema di fair-play finanziario del calcio europeo. Tali regole, create per ridurre l’indebitamento dei club e livellare il campo di gioco in un’era in cui le squadre venivano allestite con denaro da miliardari e stati nazionali, impongono ai club di bilanciare le proprie spese con le entrate.
Per questi motivi è iniziata un’indagine sul P.S.G. È stato prodotto un rapporto. Tuttavia quando è arrivato lo scorso giugno sulla scrivania di José Narciso da Cunha Rodrigues, un ex giudice della corte suprema europea e presidente del pannello UEFA che penalizza le squadre che infrangono le regole finanziarie dell’organizzazione (c.d. Camera Giudicante), il giudice ha scoperto che l’investigatore principale aveva salvato il P.S.G.
Quindi, dopo che un membro del suo panel ha esaminato il rapporto, Cunha Rodrigues ha rispedito il file alla Camera Investigativa, chiedendo che l’investigatore, l’ex primo ministro belga Yves Leterme, riesaminasse il caso. In tal modo, ha anche sollevato domande su alcune delle conclusioni di Leterme.
“La decisione di chiudere il caso”, ha scritto Cunha Rodrigues, “era manifestamente errata.”
I dettagli dell’indagine quasi annuale della UEFA sul PSG, e la lotta sulle sue conclusioni, sono inclusi nei documenti ottenuti dal New York Times che, pagina dopo pagina, sviscerano la decisione degli investigatori UEFA di salvare il club finanziato dal Qatar, uno dei più grandi investitori nello sport. Ma i documenti rivelano anche come la UEFA sembrava insabbiare le proprie stesse indagini e come il P.S.G. abbia utilizzato un tecnicismo per evitare la possibilità di gravi punizioni e preservare il suo prezioso posto nella competizione più ricca del calcio, la Champions League.
La vittoria del PSG ha anche implicazioni per un caso attuale: il Manchester City, campione della Premier League, la cui ascesa è stata finanziata dal fratello del sovrano di Abu Dhabi, ora affronta un’indagine analoga su sospette violazioni finanziarie, e anche per il futuro del fair play finanziario stesso, circa la capacità e la volontà della UEFA di far rispettare le sue regole.
“Quando vogliono far firmare un giocatore, ci sono club a cui non potrebbe importare di meno quali siano i loro redditi reali perché ricevono soldi da uno Stato”, ha detto Javier Tebas, capo della lega spagnola, a maggio. “Costringe anche altri club ad una situazione economica davvero al limite. Questo rompe l’equilibrio dell’intera struttura calcistica europea.”
La difesa di PSG nel caso del 2017 risiedeva nella sua contabilità e nella sua argomentazione secondo cui una ricca sponsorizzazione che si occupa di entità del Qatar come la società di telecomunicazioni Ooredoo, la Banca nazionale del Qatar e, soprattutto, l’autorità turistica del Qatar, avevano reso possibili gli acquisti di Neymar, Mbappé e altri giocatori di livello mondiale.
Ma con parole che nascondevano a malapena la sua incredulità, Cunha Rodrigues ha respinto i calcoli presentati da Leterme nel suo rapporto, che ha favorito il club francese e gli ha permesso di rientrare in una forbice di perdite accettate dalla UEFA.
Sarebbe, scrisse Cunha Rodrigues, “contrario agli interessi dei club che competono nelle competizioni UEFA mantenere un sostanziale vantaggio finanziario da un’applicazione errata del regolamento da parte del capo investigatore”.
Ma non ci sarebbero state ulteriori indagini e nessuna nuova analisi della decisione di Leterme. Il P.S.G. infatti ha esperito un appello contro la decisione della Camera Giudicante di Cunha Rodrigues di rinviare il fascicolo alla Camera Investigativa, portando il suo caso alla Corte Arbitrale per lo Sport (CAS).
Il PSG in quella sede sostenne che c’era stato un errore procedurale alla base della decisione di rivedere le conclusioni di Leterme. La UEFA si schierò dalla parte di P.S.G., concordando con l’interpretazione delle regole del club francese. L’incapacità di appoggiare la linea di Cunha Rodrigues, quindi, ha comportato la chiusura del caso.
In una dichiarazione, la UEFA ha dichiarato di avere “piena fiducia nel lavoro” svolto da Leterme e Cunha Rodrigues, sottolineando che le Camere che sovrintendono i controlli (Investigativa e Giudicante) sono gestite in modo indipendente.
“È quindi possibile che le opinioni dei membri di una camera non siano sempre le stesse di quelle dell’altra camera”, ha detto la UEFA.
I dettagli relativi alla decisione di salvare P.S.G. nel 2018 sono stati avvolti nel segreto, ma i documenti esaminati dal New York Times suggeriscono che, per lo meno, il club francese ha avuto una via di fuga. Ma è probabile che l’esito del caso conduca a un ulteriore esame della stretta relazione tra i proprietari del Qatar e la UEFA.
Infatti il presidente del P.S.G., Nasser al-Khelaifi, fa parte del comitato esecutivo della UEFA ed è anche il presidente di beIN Media Group, l’emittente con sede in Qatar che ha impegnato miliardi per garantire i diritti televisivi dalla UEFA e da altri partner.
Il P.S.G. era impantanato nella mediocrità fino a quando nel 2011 non è stato acquistato dal fondo di investimento sovrano del Qatar, la Qatar Sports Investments. Avendo ottenuto i diritti di hosting per la Coppa del Mondo 2022 appena un anno prima, il piccolo stato del Golfo era ansioso di creare un super club in grado di sfidare il calcio consolidato come il Real Madrid, il Bayern Monaco e il Manchester United. Quindi ha affrontato subito una folle spesa per costruire una squadra e un’organizzazione, in grado di schiacciare i rivali nazionali e lottare per i più grandi trofei d’Europa. E nel 2017 sembrava effettivamente che Neymar e Mbappé avrebbero potuto rimettere in cima il PSG.
Quegli acquisti di fascia alta, e spinosi, si trovavano sullo sfondo delle normative finanziarie della UEFA, che erano entrate in vigore alcuni anni prima. Per cui critici e rivali si sono domandati: come ha fatto il P.S.G. a superare il record del trasferimento mondiale non una, ma due volte, e rispettare le regole del FFP?
La soluzione raggiunta dal club – così come dal Manchester City, che stava accumulando giocatori di fascia alta in Inghilterra in una simile ondata di spesa – era quella di firmare una serie di accordi di sponsorizzazione e associazioni con imprese collegate ai suoi proprietari. Tra questi, uno in particolare si è distinto: un enorme accordo con l’Autorità del Turismo del Qatar per un concetto nebuloso noto come “branding nazionale” che è stato considerato come il più alto accordo di sponsorizzazione del P.S.G., più di 100 milioni di euro ($ 111 milioni) a stagione.
Quegli accordi di sponsorizzazione sono stati esaminati al microscopio quando il P.S.G., già sanzionato per una violazione finanziaria nel 2015, è stato nuovamente indagato solo un mese dopo i trasferimenti Neymar e Mbappé. Secondo le regole del F.F.P., infatti, i club non possono spendere più di quanto guadagnano e, se lo fanno, possono rientrare nel limite di 30 milioni di euro in tre anni.
Per valutare il valore delle sponsorizzazioni del P.S.G., Leterme, investigatore finanziario UEFA, ha incaricato la società di marketing sportivo Octagon Worldwide di analizzare gli accordi. Ha anche detto al P.S.G. che avrebbe potuto assumere un’azienda diversa per condurre la propria analisi.
La versione di Octagon ha restituito un verdetto che ha valutato l’accordo sul turismo in Qatar, una sponsorizzazione che non aveva praticamente alcuna visibilità, a meno di 5 milioni di euro; invece il P.S.G. ha detto che la sua analisi, condotta per il club da Nielsen, si assestava su una cifra vicina all’importo già firmato col Qatar. A questo punto, piuttosto che richiedere un terzo studio, Leterme decise, con costernazione dei membri del suo comitato investigativo, che dovevano essere usate le conclusioni di Nielsen, ossia il perito di parte PSG.
Quando quelle cifre più alte furono usate come base per salvare il P.S.G., Cunha Rodrigues fu incredulo. “Il capo investigatore ha preso in considerazione il valore più favorevole per il club derivato dal rapporto Nielsen e non ha fornito alcuna ragione per cui i valori equi raggiunti nel rapporto di Octagon avrebbero dovuto essere ignorati”, ha scritto. Addirittura Cunha Rodrigues ha osservato che in alcuni calcoli presentati da Leterme, l’investigatore aveva aumentato le entrate di sponsorizzazione di P.S.G. a cifre anche più alte di quelle proposte da Nielsen.
Tuttavia, la struttura dell’organizzazione del fair play finanziario della UEFA ha permesso a Leterme di avere la massima discrezione nei casi presentati al suo comitato. Mentre alcuni membri del suo panel erano in disaccordo con veemenza con la sua decisione di salvare il P.S.G. – una persona che ha familiarità con il lavoro della commissione ha definito le sue conclusioni “ragionamenti assurdi” – la decisione di Leterme è stata comunque annunciata il 18 giugno, quando i media mondiali di calcio si sono concentrati sui Mondiali del 2018 che erano iniziati quattro giorni prima.
Secondo i calcoli di Leterme, il P.S.G., nonostante le sue spese record e con l’aiuto delle sponsorizzazioni contestate, aveva una perdita aggregata di soli 24 milioni di euro nel corso del triennio, proprio all’interno della deviazione accettabile che invece, qualora fosse stata superata, avrebbe innescato un rinvio per sanzioni alla camera del giudice di Cunha Rodrigues.
“Contrariamente a quanto affermato dall’investigatore capo, questo trattamento del valore equo dell’accordo QTA nel periodo di riferimento 2017 è stato davvero di grande vantaggio per il club”, ha scritto Cunha Rodrigues. Il giudice ha anche sottolineato altri accordi che sembravano essere sopravvalutati a beneficio di P.S.G. nel rapporto finale di Leterme.
Questo e una serie di altri risultati lo hanno portato alla conclusione che la decisione di chiudere il caso del P.S.G. da parte di Leterme doveva essere “viziata” o demolita e che una nuova indagine doveva essere intrapresa immediatamente.
Ma prima che ciò potesse accadere, il P.S.G. ha annunciato che stava effettuando un appello contro quella decisione, dicendo che non c’erano motivi per cui Cunha Rodrigues avrebbe dovuto bocciare la decisione di Leterme e che lo stesso Cunha Rodrigues avrebbe violato il termine di 10 giorni per condurre una revisione. Cunha Rodrigues ha descritto tutto ciò come una “assurdità logica”, data la quantità di lavoro necessaria per valutare i documenti e le valutazioni in merito al F.F.P. Il limite di 10 giorni, ha affermato Cunha, si riferiva all’avvio di una revisione, non alla sua conclusione.
Nel frattempo il Galatasaray, una squadra turca che aveva raggiunto un accordo con Leterme che Cunha Rodrigues avrebbe voluto rivalutare, presentò un appello analogo alla Court of Arbitration (CAS) una settimana dopo il P.S.G. e la UEFA accettò di attendere il risultato dell’udienza del Galatasaray prima di riprendere il caso.
Ma la UEFA, con orrore di Cunha Rodrigues e di altri funzionari della Camera Giudicante, si è schierata con l’interpretazione del limite di 10 giorni da parte del Galatasaray e non ha nemmeno preparato una difesa. Alcune settimane dopo fece lo stesso nel caso del P.S.G., e il 19 marzo, in un breve comunicato stampa, annunciò che la decisione di Leterme sarebbe rimasta valida.
“A seguito di una valutazione legale effettuata con il supporto di un consulente legale esterno, in merito all’interpretazione dell’articolo sopra menzionato, la UEFA ha concluso che in effetti c’erano forti argomentazioni a sostegno dell’interpretazione presentata dal club”, ha dichiarato la UEFA nel suo comunicato al Times.
Attualmente non ci sono più indagini attive sul P.S.G. e Neymar e Mbappé, per ora, formano ancora una delle forze d’attacco più potenti del pianeta.
Il caso del Manchester City è il prossimo: Cunha Rodrigues dovrebbe emettere un verdetto entro la fine dell’anno.
Link originale dell’articolo: https://www.nytimes.com/2019/07/24/sports/psg-uefa-ffp.html#click=https://t.co/icswhhJgPh