La presente relazione si basa sui numeri ufficiali del bilancio consolidato AC Milan 2021/2022, che sarà leggibile da tutti quando la società deciderà di inserirlo sul proprio sito internet o al più tardi quando verrà pubblicato sul sito del registro delle imprese (update in basso del 30/11/2022). Lo scrivente ha potuto analizzare il documento in anteprima in quanto facente parte dei piccoli azionisti del Milan, ed ha elaborato questo articolo che affronta tutti gli aspetti più importanti.
Buona lettura.
Capitoli:
- Il valore della produzione e gli effetti del COVID-19.
- Il costo della produzione tra premi scudetto e minori ammortamenti.
- Il calciomercato 2021/2022.
- Posizione finanziaria netta, contributo del socio di maggioranza Elliott e patrimonio netto.
- L’acquisto di RedBird: ecco le informazioni presenti nel bilancio.
- Fair Play Finanziario: gli aggiornamenti del club.
- Partecipazioni in altre società: ancora presente la Superleague
- Considerazioni conclusive.
Disclaimer: si autorizza la diffusione dell’articolo unicamente previa citazione dell’autore e collegamento (link) ipertestuale che rimandi alla fonte. Ogni diverso trattamento del presente contenuto sarà perseguito nei termini di legge. Per chi fosse interessato ad argomenti simili, nel blog sono presenti altri approfondimenti acquistabili singolarmente o con abbonamento. In alternativa, se apprezzi la professionalità dei contenuti gratuiti che oggi rappresentano i 2/3 di quelli pubblicati nel blog, puoi sostenere l’autore effettuando una donazione di libero importo a questo Link.
RELAZIONE SUL BILANCIO AC MILAN 2021/2022
L’esercizio chiuso al 30 giugno 2022 rappresenta il secondo post pandemia e l’ultimo di competenza di Elliott, socio di maggioranza che il 31 agosto 2022 ha finalizzato la vendita del pacchetto di controllo del Milan a RedBird, il fondo di PE creato da Gerry Cardinale. Gli effetti del COVID-19 sui conti rossoneri sono visibili anche in questo bilancio, che tuttavia presenta una ulteriore riduzione del deficit rispetto all’esercizio 20/21, seppure non nelle proporzioni e nelle modalità che ci si attendeva. Questo per una serie di fattori che verranno diffusamente analizzati nella presente relazione.
- Il bilancio consolidato ha registrato un deficit pari a -66,5M
- Il bilancio d’esercizio ha registrato un deficit pari a -92,3M
Il valore della produzione (297,6M) e gli effetti del COVID-19.
Com’è possibile notare, il valore della produzione è aumentato di 36,5M.
Gli effetti principali di questo aumento sono dovuti agli incassi relativi ai proventi da gare (mancanti nella stagione 20/21) pari a 32,5 milioni. In ogni caso è bene precisare che nella scorsa stagione molte partite sono state giocate con una capienza ridotta causa limitazioni covid e il Milan è stato particolarmente sfortunato avendo giocato il match casalingo contro la Juventus con pochissimi spettatori. Inoltre nella 2021/22 il Milan non ha incassato nulla dagli abbonamenti.
Qui di seguito un riepilogo degli incassi della passata stagione che si basa sui numeri forniti dal club al termine di ogni partita e che, grossomodo, coincide col dato a bilancio.
Purtroppo i proventi da gestione dei calciatori sono diminuiti di 18 milioni in ragione delle minori plusvalenze (ne parlerò più avanti), mentre i ricavi commerciali e da sponsorizzazioni sono aumentati complessivamente di 17,6 milioni. Un dato positivo ma ancora molto lontano dai miglioramenti di cui avrebbe bisogno il Milan per raggiungere i livelli dei top club in Europa.
Da segnalare che, stando a indiscrezioni, il nuovo contratto con Puma dovrebbe portare 30 milioni nelle casse del club ma gli effetti economici dovrebbero iniziare solo dal 1 gennaio 2023 (quindi per metà esercizio 2022/23).
La voce altri ricavi e proventi, in aumento di 9,5 milioni, si riferisce principalmente per 17,8 milioni (non presenti nel precedente esercizio) alla plusvalenza relativa alla cessione dell’immobile “Casa Milan”.
Il costo della produzione (-352,6M) tra premi scudetto e minori ammortamenti.
I costi della produzione sono aumentati di 5 milioni e restano molto elevati. Analizziamo le voci più importanti.
Nel bilancio consolidato il costo del personale (che include giocatori, tecnici, dirigenti e tutti i dipendenti) è rimasto invariato e incide per circa la metà sui costi complessivi. Se invece analizziamo il dato dei costi del personale nel bilancio societario, scopriamo che le quote variabili legate ai risultati sono aumentate di 8,6 milioni, verosimilmente per i premi scudetto.
Gli ammortamenti sono leggermente diminuiti. Nel dettaglio, gli ammortamenti dei diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori sono stati ridotti di 3 milioni, quale conseguenza della campagna trasferimenti 2020/21, e minori ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali per 5,4 milioni di Euro, parzialmente compensati da maggiori svalutazioni dei diritti pluriennali alle prestazioni di alcuni giocatori, per effetto di cessioni minusvalenti avvenute sempre nel corso della campagna trasferimenti 2022/2023 per 8 milioni di euro.
Gli oneri da gestione dei diritti dei calciatori sono in diminuzione a causa dei minori costi di acquisizione temporanea (-4,3 milioni) di cui parleremo più avanti.
Il calciomercato 2021/2022.
Le principali voci che meritano una menzione sono queste:
Com’è possibile notare, l’unica plusvalenza di rilievo (4,8 milioni) riguarda la cessione di Hauge. Per il resto leggiamo solo operazioni di contorno. Per quanto riguarda i prestiti, invece, Messias è risultato essere il più costoso con 2,6 milioni. Per Pessina l’Atalanta ha riconosciuto 1 milione. Laxalt è stato ceduto per 2 milioni (credito non presente nel precedente esercizio). Qui è possibile approfondire il riepilogo completo dei crediti (Link) e debiti (Link) da calciomercato.
Stavolta l’unica minusvalenza di rilievo è riferibile alla cessione di Andrea Conti, che quando è stato ceduto aveva un valore netto contabile uguale alla minusvalenza: vuol dire che è stato venduto a zero (in questo caso il risparmio sullo stipendio potrebbe aver compensato la minusvalenza).
Dall’analisi del calciomercato è possibile constatare come il club rossonero abbia effettuato diverse operazioni con un impatto contenuto sui conti. Dal bilancio scopriamo nel dettaglio i costi di molti giocatori.
Principali acquisti a titolo temporaneo:
- Diaz per 1,7 milioni
- Messias per 2,6 milioni
- Florenzi per 1,8 milioni
Principali acquisti a titolo definitivo:
- Tomori per 31,6 milioni (incremento di 2,8 mln dovuto forse a bonus, valore netto agente 200 mila euro)
- Maignan per 15,3 milioni (incremento di 1 mln dovuto forse a bonus, valore netto agente 1,1 milioni)
- Adli per 8,5 milioni (valore netto agente 400 mila euro)
- Tonali per 14,5 milioni (valore netto agente 1,2 milioni)
- Lazetic per 4,5 milioni (valore netto agente 400 mila euro)
- Ballo Tourè per 5,4 milioni (valore netto agente zero)
- Giroud per 2,8 milioni (valore netto agente 500 mila euro)
Obiettivamente nessun giocatore sembra essere stato pagato più del dovuto. L’operazione Tonali è stata evidentemente chiusa solo con soldi cash, perché nel documento non sono visibili cessioni di calciatori al Brescia. Se sommiamo i 5 milioni di prestito registrati nello scorso bilancio (10 meno i 5 restituiti dal Brescia) e i 14,5 milioni di acquisto definitivo, “Sandrino” è costato 19,5 milioni. Comunque un prezzo giusto ma Cellino non ha fatto nessuno sconto. Per il resto si è scelto di puntare su giovani di talento a costi contenuti, con la sola eccezione di Tomori (nella stagione 2022/23 tale eccezione è stata fatta per De Ketelaere).
Le svalutazioni rappresentano dei costi che il Milan carica nel bilancio precedente a quello in cui avvengono. Quelle più importanti da segnalare, avvenute nella stagione 22/23 e registrate nel bilancio in commento, riguardano Castillejo e Duarte. Lo spagnolo al 30/6/2022 aveva un residuo di circa 4,3 milioni ed è stato svalutato per l’intero importo. Questo lascia immaginare che sia stato ceduto a zero euro. Operazione che purtroppo lascia a desiderare, a prescindere dal possibile risparmio sullo stipendio che non avrebbe compensato il costo. L’altra svalutazione riguarda Duarte che al 30/6/2022 aveva un residuo di 4,2 milioni ed è stato svalutato per 2,5 milioni. Questo lascia immaginare che sia stato venduto per circa 1,7 milioni. In tal caso abbiamo limitato i danni.
Le commissioni per l’acquisto dei giocatori, che concorrono all’ammortamento del cartellino, rimangono stabili a 6,9 milioni. Un importo tutto sommato non elevato ma che dimostra come il club non si sottragga dal pagare le commissioni quando le reputa congrue rispetto al valore del giocatore.
A questi nuovi contratti si aggiungono anche incrementi sugli ammortamenti di Calabria per 400 mila euro, Caldara per 870 mila euro, Hernandez per € 1,2 milioni per un costo storico che sale a 22,8M, Maignan per € 1 milione per un costo storico che sale a € 15,3M, Saelemaekers per € 2,4 milioni per un costo storico che sale a 7,6M (che sommato al prestito di 3,5 milioni fa salire l’esborso per lui a 11 milioni, a posteriori forse un po’ troppi), Tomori per € 2,8 milioni per un costo storico che sale a € 31,6 milioni. E’ bene ricordare che gli incrementi sono dovuti principalmente a commissioni o bonus maturati successivamente. Vista la frequenza con cui si verificano questi aumenti, è ragionevole ipotizzare che il Milan inserisca spesso queste variabili negli accordi con gli altri club.
Prospetto completo delle variazioni dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori: Link.
Prospetto completo dei valori residui dei calciatori tesserati per il Milan a titolo definitivo: Link
Posizione finanziaria netta, contributo del socio di maggioranza Elliott e patrimonio netto.
Il Milan è un club senza debiti finanziari importanti: infatti la società rossonera non ha obbligazioni o debiti verso soci. La Posizione Finanziaria Netta è negativa di soli 28,3 milioni, in netto miglioramento grazie all’aumento delle disponibilità liquide, la scomparsa dei debiti verso le banche (i precedenti 41 milioni erano dovuti al finanziamento per Casa Milan, poi venduta con plusvalenza) e la riduzione dei debiti verso altri finanziatori che rappresentano l’unica voce di rilievo e sono riferibili a debiti verso società di factoring per anticipazioni di crediti futuri quali ad esempio quelli derivanti da contratti inerenti ai diritti TV o da campagna trasferimenti. L’atteggiamento di Elliott è stato coerente fino alla fine: gestire il club con aumenti di capitale (risorse proprie) e factoring (crediti del club) senza appesantire la posizione debitoria con obbligazioni, come fatto dalla precedente gestione e come fanno tutt’oggi molti grandi club anche italiani.
Nel successivo specchietto viene rielaborata la progressione della Posizione Finanziaria Netta nel corso degli ultimi anni, con l’aggiunta del saldo dei crediti/debiti da calciomercato (in ossequio ai parametri UEFA): in tal caso il debito netto calcolato ai fini del FFP si riduce a -48,2M e rappresenta un valore invidiabile rispetto alla concorrenza che in molti casi (es. Inter, Juve, Roma) presenta Posizioni Finanziarie Nette molto più gravose di quella del Milan. È presumibile immaginare che Nyon apprezzi tutto ciò. Clicca sull’immagine per ingrandirla.
Questa, invece, è la situazione dei crediti e dei debiti nello stato patrimoniale:
Per ciò che attiene al contributo economico dell’ex socio di maggioranza, è possibile constatare come il fondo Elliott abbia supportato economicamente l’AC Milan fino alla cessione del pacchetto di controllo che si dirà in seguito. A causa del patrimonio netto già elevato, nell’ultimo esercizio 2021/22 gli aumenti di capitale sono stati ridotti a 5 milioni (a conferma di quanto si ipotizzava nella precedente relazione: Link) ed è stato utilizzato il meccanismo della rivalutazione del marchio che ha prodotto una riserva di rivalutazione – D.L. 104/2020 per 125 milioni di Euro. A causa di ciò, il patrimonio netto al 30 giugno 2022 è schizzato a 131,2 milioni di euro. Non risultano ulteriori aumenti di capitale alla data di approvazione del bilancio esaminato in questa relazione. Clicca sulle successive immagini per ingrandirle.
E’ bene sottolineare come il patrimonio netto al 30 giugno 2021 fosse pari a 67,3 milioni, cifra che sarebbe stata sufficiente a coprire la perdita consolidata anche senza l’operazione di rivalutazione del marchio o senza l’intervento del socio di maggioranza che, tuttavia, stavolta ha deciso di effettuare anche un maquillage contabile, verosimilmente connesso alla cessione del club a Redbird (qui il ritaglio che dettaglia l’operazione di rivalutazione: Link). Quindi, si presume, un’attività collegata al prezzo pattuito col compratore.
Volendo riepilogare gli investimenti del fondo Elliott nell’AC Milan, è possibile affermare che l’esposizione complessiva della famiglia Singer è stata la seguente:
- Aumenti di capitale: 1) 265,4M al 30/6/19, tuttavia di questi ben 119,5M erano stati già investiti attraverso i due bond poi convertiti in equity, e 10M erano stati già investiti da Mr Li attraverso un prestito, anch’esso convertito in equity. Quindi se consideriamo i 265,4M depurati dai soldi già investiti (119,5M e 10M), i “nuovi” aumenti di capitale al 30/6/19 corrispondono a 135,9M. Poi troviamo 2) 145M investiti nel 19/20 e 3) altri 96,5M iniettati da luglio a ottobre 2020, anticipazione dei complessivi 129,5M immessi nel 20/21. 4) 5 milioni iniettati nella stagione 2021/22.
- Prestito concesso a Mr Li per l’acquisto delle quote club = 202M, come risulta dai bilanci pubblicati in Lussemburgo (Link).
Sulla base degli allegati numeri 4) presenti nei bilanci del Milan (“Variazioni del patrimonio netto”), è possibile riepilogare schematicamente il contributo dell’azionista di maggioranza fino ad oggi:
Esercizio di riferimento | Conferimenti apportati |
Stagione 2018/2019 | 265,4 milioni di € (Link) |
(- 119,5 milioni di € – 10 milioni di €) | |
Stagione 2019/2020 | 145 milioni di € (Link) |
Stagione 2020/2021 | 129,5 milioni di € (Link) |
Stagione 2021/2022 | 5 milioni di € (Link) |
Totale | 415,4 milioni di € |
Esposizione totale al netto dei due bond ed il prestito di Mr Li, convertiti in equity, più il prestito concesso ai cinesi per l’acquisto del club:
265,4 – 119,5 – 10 + 145 + 129,5 + 5 + 202 = 617,4 milioni di euro.
Da quando ha preso in mano le redini della società, ossia quattro anni fa, il fondo Elliott ha iniettato circa mezzo miliardo di aumenti di capitale che, unitamente ai soldi prestati per le quote societarie, portano la sua esposizione a sfondare quota 600 milioni di euro. Un contributo importantissimo che grazie alla cessione avvenuta nei confronti di Redbird per un importo pari a €1,228,418,010.20 (1,2 miliardi di euro) ha consentito a Elliott di generare un profitto di circa 600 milioni dalla vendita del Milan. L’importo della vendita è stato ricavato dalla citazione che BlueSkye ha notificato nei confronti di Elliott.
L’acquisto di RedBird: ecco le informazioni presenti nel bilancio.
Nel bilancio troviamo piena conferma della cessione del pacchetto di controllo a Redbird e conosciamo, finalmente, anche il nome del veicolo utilizzato da Gerry Cardinale. Come risulta dal documento:
“In data 31 agosto 2022 è stata perfezionata la cessione di n. 218.008.094 azioni ordinarie della Capogruppo AC Milan S.p.A. (rappresentative di circa il 99,93% del capitale sociale della Capogrupo) da Rossoneri Sport Investment Luxembourg ad ACM Bidco B.V., quest’ultima società a responsabilità limitata (besloten vennootschap met beperkte aansprakelijkheidcon) costituita ai sensi della legge olandese, con sede legale in Amsterdam (Paesi Bassi), numero di iscrizione al Registro delle Imprese olandese 86598244.
In pari data le predette azioni sono state costituite da ACM Bidco B.V., quale costituente il pegno, in pegno in favore di Rossoneri Sport Investment Luxembourg, quale creditore garantito, in forza del contratto denominato “Pledge Agreement over Shares” sottoscritto mediante scambio di corrispondenza in data 31 agosto 2022 tra le medesime parti nelle qualità ut supra e con l’intervento di Intertrust Trustees Limited in qualità di collateral agent.”
Chi vuole consultare le prove documentali che collegano ACM Bidco a Gerry Cardinale può leggere questo articolo (Link) dov’è presente anche la nuova catena di controllo del Milan.
Interessante notare come nel bilancio trovino piena conferma le informazioni apprese nella citazione di BlueSkye. Infatti il giorno stesso della cessione delle azioni del Milan ad ACM Bidco, la nuova proprietaria ha messo un pegno sulle azioni del Milan in favore di Rossoneri Sport Investment Luxembourg. Ciò a causa del prestito che Rossoneri Sport Investment ha concesso ad ACM Bidco. In altri termini è confermato che il venditore ha prestato al compratore (vendor loan) una certa somma di denaro per l’acquisto del club. Tutto ciò viene ribadito anche nella citazione di BlueSkye, dov’è possibile leggere che “Rossoneri Sport si è poi impegnata a concedere, ovviamente con fondi messo a disposizione dal Gruppo Elliott, un c.d. vendor loan (un prestito concesso dal venditore all’acquirente) compreso tra un minimo di 200.000.000 di euro e un massimo di 550.000.000 di euro (più un ulteriore importo di 60.000.000 di euro a copertura dei fondi propri del Milan fino a giugno 2025)”. Ad oggi resta ignoto l’importo preciso del vendor loan fornito da Elliott che, a causa del finanziamento, pur non essendo più proprietario mantiene nel club un interesse indiretto, avendo un pegno in suo favore sulle quote del club.
Fair Play Finanziario: gli aggiornamenti del club.
Com’è possibile leggere nel precedente capitolo, nel vendor loan concesso da Elliott è compreso anche un importo pari a 60 milioni di euro a copertura degli aumenti di capitale che dovrà affrontare il Milan fino al 2025, in ossequio ai nuovi accordi stipulati con la UEFA e di cui ho già parlato (Link).
Il settlement agreement, infatti, consentirà al proprietario di poter ripianare deficit aggregati fino a 60 milioni, risultato della somma degli eventuali deficit che si registreranno negli esercizi finanziari che termineranno nelle stagioni 2022/23, 2023/24 e 2024/25 (monitoraggio 2025/26).
Ciascun club, inoltre, si impegnerà a inviare alla “polizia finanziaria” della CFCB un primo report entro sei mesi dalla firma dell’accordo transattivo. Ma non solo: ciascun club si impegnerà a definire obiettivi finanziari intermedi per i periodi di rendicontazione coperti dall’accordo transattivo in modo che il risultato complessivo degli utili calcistici valutati nella stagione 2024/25 (ossia che copre i periodi di rendicontazione che terminano nel 2023 e 2024) non superi il disavanzo massimo aggregato massimo di 60mln di euro. Quindi l’obiettivo ulteriore e “anticipatorio” di questi club sarà quello di rientrare nello scostamento aggregato massimo previsto pari a 60mln, risultato della somma degli eventuali deficit che si registreranno negli esercizi finanziari che termineranno nelle stagioni 2022/23 e 2023/24 (monitoraggio 2024/25).
Salvo tracolli sportivi che nessuno si augura, il Milan non dovrebbe avere problemi a rispettare gli accordi con Nyon ma, ovviamente, dovrà stare molto attento ai prossimi due risultati d’esercizio che, sommati, non dovranno superare i 60 milioni di deficit aggregati (N.B. secondo i rendiconti inviati alla UEFA che differiscono da quelli civilistici come l’attuale relazione che si sta esaminando).
Partecipazioni in altre società: ancora presente la Superleague
Malgrado la risoluzione dell’accordo, dal bilancio è possibile osservare come il club rossonero al 30 giugno 2022 mantenga ancora una partecipazione di 1 milione nella company “European Super League Company”, svalutata parzialmente a causa delle poche informazioni e della causa pendente a Madrid. Questo a conferma di quanto rivelato da El Confidencial (Link), secondo il quale nessuno dei 9 club uscenti ha venduto la propria quota all’interno del veicolo spagnolo, mantenendo la proprietà delle azioni della società che dovrebbe gestire la Super League. Tutto ciò lascia pensare che il progetto sia solo stato messo in soffitta, pronto per essere rilanciato se la CGUE nel 2023 darà il via libera.
Considerazioni conclusive.
Prima di procedere alle considerazioni conclusive appare opportuno riscrivere ciò che si ipotizzava un anno fa, al termine dell’analisi sul bilancio 2020/21:
“Ergo, la capacità di ridurre ulteriormente il deficit nel prossimo bilancio (rispetto all’attuale -96,4M) dipenderà principalmente dalla capacità della società di aumentare i ricavi per avvicinarsi quanto più possibile a quota 300M, obiettivo che – in base a quanto detto sopra – sembra alla portata. In quel caso, se i costi resteranno uguali, sarà possibile ipotizzare un ulteriore dimezzamento del deficit.”
Ebbene, alla luce di quanto avete letto nel corso di questa relazione, è possibile affermare che si è parzialmente verificato quanto ipotizzato un anno fa.
Infatti nel bilancio in commento il deficit si è ridotto soprattutto grazie all’aumento dei ricavi caratteristici quali il botteghino (prima del tutto assenti). Tuttavia dai ricavi commerciali ci si aspettava maggiore incisività. L’esercizio 2021/22 è stato l’ultimo della gestione Elliott che ha portato il club a raggiungere ricavi pari a circa 300 milioni. La progressione dei ricavi e dei costi sotto la gestione Elliott è stata la seguente:
Progressione dei costi della produzione (ossia quanto spende il carrozzone):
2017/2018 (era cinese): 345,2 mln
2018/2019 (era Elliott): 367,2 mln
2019/2020 (era Elliott): 378,8 mln
2020/2021 (era Elliott): 347,4 mln
2021/2022 (era Elliott): 352,6 mln
Progressione del valore della produzione (ossia quanto ricava il carrozzone):
2017/2018 (era cinese): 255,8 mln
2018/2019 (era Elliott): 241,1 mln
2019/2020 (era Elliott): 192,3 mln
2020/2021 (era Elliott): 261,1 mln
2021/2022 (era Elliott): 297,6 mln
Com’è possibile osservare i costi si sono mantenuti sempre alti ma obiettivamente è impossibile abbatterli in modo significativo senza incidere sulle prestazioni sportive, mentre i ricavi sono rimasti stabili sui 240-260 fino al giugno 2021. Il maggior apprezzamento che va fatto ad Elliott riguarda la capacità di aver ottenuto risultati sportivi brillanti con un bilancio che purtroppo non ha aiutato a rinforzare troppo la rosa a causa di ricavi caratteristici stagnanti (con la pandemia che ha peggiorato le cose). Tuttavia l’abilità dei manager (Maldini/Massara su tutti) e il supporto economico del proprietario (aumenti di capitale) hanno consentito di mantenere alta la competitività della squadra in Italia.
I ricavi odierni pari a 300 milioni non sembrano facilmente migliorabili per una serie di fattori.
Innanzitutto perché nel prossimo bilancio non avremo la plusvalenza di Casa Milan (-17,8 milioni). Secondariamente, in questo esercizio l’aumento dovuto ai ricavi della CL è stato anestetizzato dai minori ricavi dei diritti TV della Serie A 21/22 (tornati alla normalità) e dovuti al particolare conteggio nella 20/21, drogato dallo slittamento di alcune partite causa covid. Quindi nel bilancio 2022/23 non dovremmo vedere grosse variazioni nella voce proventi audiovisivi.
I proventi da gare dovrebbero subire un incremento grazie al fatto che lo stadio è sempre pieno (mentre nella 21/22 spesso vi erano limitazioni covid) e grazie alla riapertura della campagna abbonamenti.
Le voci che devono migliorare sensibilmente riguardano i proventi commerciali e il Player Trading. Ma come? Nel commerciale non andiamo forte? Beh, senza dubbio il club stipula molte partnership ma poi se andiamo a tradurre quel lavoro in numeri, gli aumenti sono ancora poco incisivi. Il nuovo contratto con Puma (sembra sui 30mln, il doppio del precedente accordo) darà una grossa mano ma gli effetti economici, stando alle indiscrezioni, partiranno solo dal 1 gennaio 2023 (quindi metà stagione). Il nuovo contratto con Emirates, invece, nel caso partirà addirittura solo dalla stagione 2023/24 (dato che scade a giugno 2023). Resta il Player Trading, dove il club deve migliorare il suo operato generando valore dalla compravendita dei calciatori (sia delle giovanili che della prima squadra) senza che ciò intacchi la qualità della rosa. Evitare di perdere i titolari a parametro zero è ovviamente la conditio sine qua non.
Stando così le cose, al momento non si può supporre un grosso incremento dei ricavi nella stagione 2022/23. Ad oggi una cifra stimabile potrebbe essere sui 30/40mln di maggiori introiti grazie al botteghino e al nuovo contratto con Puma. Tutto ciò – nel caso in cui i costi si mantenessero stabili – potrebbe portare il club a dimezzare la perdita di bilancio 2022/23 a circa 30 milioni (cifra abbondantemente coperta dal patrimonio netto). Difficile invece raggiungere il pareggio di bilancio già nel mese di giugno 2023, mentre potrebbe essere un obiettivo concreto nel mese di giugno 2024, quando il club beneficerà del nuovo accordo col main sponsor (Emirates o chi per esso). Sempre che l’andamento sportivo resti di alto livello. Infatti basterebbe una stagione storta (fuori dalla zona CL) per far crollare i ricavi. Questo rivela come la forza economica del club dipenda ancora molto dalle prestazioni in campo e poco da quelle fuori dal campo (introiti commerciali su tutti).
Ecco gli indicatori economici che potrebbero migliorare i ricavi del Milan nei prossimi anni, nella eventualità in cui il club riesca sempre a qualificarsi per la Champion’s League e a prescindere dall’impatto del Player Trading che non viene mai considerato:
Stagione (stima ricavi) | Diritti TV nazionali + UEFA | Sponsor/Accordi commerciali | Biglietteria | Player Trading | Andamento dei ricavi |
2022/2023 (300-350mln) | Invariati, a meno che non si migliori l’andamento in CL | Nuovo contratto Puma per metà stagione, salvo altri accordi importanti | In aumento grazie agli stadi sempre pieni | ? | Ricavi in aumento se le prestazioni sportive restano simili, salvo sorprese dal commerciale e/o dal Player Trading |
2023/2024 (350-400mln) | Invariati, a meno che non si migliori l’andamento in CL | Nuovo contratto Puma al 100% + nuovo Main Sponsor al 100% (Emirates o altro) | Stabili o in aumento, dipenderà dal percorso in Europa | ? | Ricavi in netto aumento se le prestazioni restano simili, salvo altre sorprese dal Player Trading |
2024/2025 (400-450mln) | In aumento, grazie al nuovo ciclo triennale 2024/2027 dei diritti tv nazionali e al nuovo format CL | Invariati Puma e nuovo Main Sponsor, salvo bonus risultati e altri nuovi accordi | Stabili o in aumento, dipenderà dal percorso in Europa | ? | Ricavi in ulteriore aumento se le prestazioni sportive restano simili, salvo altre sorprese dal Player Trading |
Se grazie alle prestazioni in campo e al lavoro sul commerciale RedBird riuscisse a confermare o addirittura migliorare questa progressione dei ricavi, il Milan diventerebbe un club che nel giro di un lustro potrebbe arrivare regolarmente a qualificarsi ai quarti di CL e che dal 2023/2024 potrebbe iniziare a permettersi due colpi alla Tomori o De Ketelaere nel corso dello stesso esercizio, o magari anche qualcosa in più se il club iniziasse a generare valore dalla compravendita dei calciatori.
In ogni caso per avviare definitivamente un ciclo virtuoso, sarà necessario che il club fabbrichi ricavi a prescindere dai risultati sportivi in campo. Quello che, ad esempio, accade al Manchester UTD.
“Hai detto niente, avvocato!”
Certo, non è semplice. Ma se Gerry Cardinale si è imbattuto in quest’avventura imprenditoriale è perché ha visto margini di guadagno e, soprattutto, di espansione del brand rossonero. L’avvio sembra promettente, come dimostrano le collaborazioni annunciate con gli New York Yankees, soci minoritari del club. La speranza è che tra un anno, quando leggeremo il bilancio 2022/23, RedBird dimostri con i numeri di aver iniziato a rilanciare il Milan.
Avv. Felice Raimondo
AGGIORNAMENTO DEL 30/11/2022: BILANCIO D’ESERCIZIO IN CAMERA DI COMMERCIO
Da oggi chi vuole scaricare il bilancio d’esercizio 2021/22 può farlo collegandosi al sito del registro imprese.
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