La presente relazione si basa sui numeri ufficiali del bilancio consolidato AC Milan 2019/2020, che sarà leggibile da tutti quando la società deciderà di inserirlo sul proprio sito internet o al più tardi quando verrà pubblicato sul sito del registro delle imprese. Lo scrivente ha potuto analizzarlo in anteprima in quanto facente parte dei piccoli azionisti APA Milan, ed ha elaborato insieme a Raffaele Greco questo articolo che affronta tutti gli aspetti più importanti.
Buona lettura.
Capitoli:
- Il valore della produzione e gli effetti negativi del COVID-19.
- Il costo della produzione e gli effetti negativi delle svalutazioni.
- Il calciomercato 2019/2020.
- Posizione finanziaria netta, contributo del socio di maggioranza Elliott e patrimonio netto.
- Il Fair Play Finanziario: cosa si aspetta il club rossonero.
- Licenziamento Boban: vertenza tutt’ora in corso.
- Considerazioni conclusive.
Disclaimer: si autorizza la diffusione dell’articolo unicamente previa citazione dell’autore e collegamento (link) ipertestuale che rimandi alla fonte. Ogni diverso trattamento del presente contenuto sarà perseguito nei termini di legge. Per chi fosse interessato ad argomenti simili, nel blog sono presenti altri approfondimenti acquistabili singolarmente o con abbonamento.In alternativa, se apprezzi i contenuti gratuiti che oggi rappresentano i 2/3 di quelli pubblicati nel blog, puoi effettuare una donazione di libero importo a questo Link.
RELAZIONE SUL BILANCIO AC MILAN 2019/2020
L’esercizio chiuso al 30/6/2020 rappresenta un unicum nella storia del club rossonero. Nel corso del bilancio 2019/2020 la nostra società ha dovuto affrontare le pesanti conseguenze economiche della pandemia mondiale (COVID-19) che, unitamente alla mancata partecipazione alla Europa League e ad operazioni straordinarie che verranno specificate nella relazione, hanno contribuito pesantemente alla formazione del maggior passivo della storia dell’AC Milan:
- Il bilancio consolidato ha registrato un deficit pari a -194,6M
- Il bilancio d’esercizio ha registrato un deficit pari a -201,1M
Il valore della produzione e gli effetti negativi del COVID-19.

Com’è possibile notare, il valore della produzione è crollato di -48,8M.
Gli effetti principali di questa clamorosa diminuzione dei ricavi sono dovuti al prolungamento della stagione sportiva oltre la chiusura dell’esercizio di competenza, quindi oltre il 30/6/2020. A causa di ciò, il Milan ha disputato 10 partite di campionato nei mesi di luglio e agosto, quindi non ha potuto contabilizzare i proventi relativi a quelle gare, riparametrando gli incassi TV sulla base delle partite casalinghe effettivamente disputate. A tutto ciò va aggiunta la mancata partecipazione alla Europa League e quindi la mancata corresponsione dei diritti TV UEFA. Queste due voci, principalmente, hanno contribuito a contrarre i ricavi da proventi audiovisivi e media (diritti tv) per complessivi 41,5M. Per lo stesso motivo anche i proventi da gare (incassi stadio) hanno subito una contrazione pari a 10,5M. In totale il club ha contabilizzato ben 17 partite in meno rispetto alla stagione sportiva 2018/2019.

Sempre riguardo ai diritti TV, chiaramente le somme non computate nel bilancio 2019/2020 verranno eccezionalmente contabilizzate nel bilancio 2020/2021, che quindi avrà dei ricavi aggiuntivi maggiori anche per questo motivo. Dunque, sulla base di queste informazioni, è lecito attendersi che durante l’esercizio in corso il valore della produzione torni a salire, sebbene fino ad oggi non possiamo contare sui ricavi da match day (pari a 23,6M nel 19/20 e 38M nel 18/19) che potrebbero influire negativamente sui guadagni complessivi, così come i ricavi da merchandising che potrebbero subire un ulteriore decremento sempre causa COVID.
Il costo della produzione e gli effetti negativi delle svalutazioni.

I costi della produzione sono rimasti pressocché invariati. Ciò nonostante, vanno sottolineati due dati essenziali: il costo del personale (calciatori e dipendenti) è diminuito in maniera consistente (-23,9M). Nel dettaglio, i compensi contrattuali dei calciatori ammontano ad € 115,7M, oltre 6,7M di quota variabile legata ai risultati sportivi. Gli allenatori invece incidono per 10,5M. Il rapporto con il valore della produzione (192,3M) supera l’80% ma dalla prossima stagione tornerà sotto il 70%, in linea con i parametri FFP.
Inoltre, vanno sottolineate delle voci di spesa straordinarie che nel bilancio attuale probabilmente non vedremo più: il club ha infatti provveduto a svalutare diversi cartellini ceduti nel corso dei mesi di settembre-ottobre 2020 per complessivi -19,9M. Il dettaglio di queste operazioni verrà indicato nel successivo paragrafo.
Il calciomercato 2019/2020.



Dall’analisi delle operazioni di mercato è possibile constatare come il club rossonero abbia effettuato ottimi acquisti a prezzo contenuto, ma anche alcuni investimenti consistenti ed uno a dir poco inspiegabile che, come si vedrà, in questo esercizio ha subito un notevole incremento. Ecco il dettaglio:
Principali acquisti a titolo temporaneo:
- Saelemaekers per 3,25 milioni
Principali acquisti a titolo definitivo:
- Bennacer per 16,2 milioni
- Theo Hernandez per 21,5 milioni
- Krunic per 8,6 milioni
- Duarte per 10,6 milioni
- Leao per 29,5 milioni
Obiettivamente, in rapporto al costo, Bennacer, Saelemaekers e Theo Hernandez rappresentano i migliori affari conclusi dalla nostra dirigenza.
Per ciò che riguarda le plusvalenze, appare ottima quella di Djalo, pari a 3M, mentre sembra risicata quella su Cutrone, venduto ad un ricco club di Premier League per 18M: il nostro primavera ha generato una plusvalenza di soli 17M. Come avrete già intuito spicca l’assenza di Suso: chiaro segnale che la plusvalenza è stata contabilizzata nel bilancio 2020/2021.
Passando agli effetti negativi, bisogna analizzare le minusvalenze e le svalutazioni. Due operazioni diverse: le prime riguardano cessioni avvenute nel corso dell’esercizio, mentre le seconde, come si dirà più avanti, riguardano cessioni avvenute nel mercato odierno (quindi nella stagione 20/21).
L’unica minusvalenza di rilievo riguarda Piatek: la cessione del polacco ha generato un effetto negativo pari a 3,8M. Considerando il residuo pari a 27,2M, è possibile ricavare il prezzo di cessione pari a 23,4M.
Passando alle svalutazioni, invece, possiamo notare un lavoro molto intelligente.
Le svalutazioni sono operazioni di fine bilancio, registrabili fino all’approvazione, e rappresentano mosse strategiche con cui si carica l’esercizio precedente per avere più margine in quello corrente. Il costo non si dissolve, semplicemente viene caricato sul bilancio precedente in modo tale da “svalutare” l’immobilizzazione (contratto del giocatore) e consentire di ridurre l’effetto negativo nell’esercizio corrente. La svalutazione, peraltro, non incide sull’indice EBITDA.
Ecco le principali svalutazioni:
- Reina svalutato per 1 milione
- Rodriguez svalutato per 1,5 milioni (residuo al 30/6/20: 2 milioni)
- Andrè Silva svalutato per 11 milioni (residuo al 30/6/20: 2,86 milioni)
- Paqueta svalutato per 5,2 milioni (residuo al 30/6/20: 20 milioni)
Con molta probabilità, per non dire certezza, i residui tra parentesi corrispondono ai valori di cessione dei relativi giocatori nella sessione estiva 2020/2021. Chiaramente quei residui rappresentano le soglie minime per non registrare minusvalenze. Relativamente al caso Rebic, considerata la clamorosa svalutazione di Silva, si può già affermare che la Fiorentina riceverà una cifra praticamente irrisoria o addirittura nulla (i viola avrebbero diritto al 50% dei proventi con una franchigia di 3M). Nel prossimo bilancio scopriremo anche l’importo di acquisto del croato e quindi chiuderemo il cerchio dell’operazione con il Francoforte. Complessivamente la società sembra aver operato meglio in entrata piuttosto che in uscita, dove ha proceduto a svalutare e cedere a prezzi molto bassi rispetto alle medie del mercato globale.
Le commissioni per l’acquisto dei giocatori, che concorrono all’ammortamento del cartellino, sono in netto calo: nel mercato 19/20 hanno inciso soltanto per il 2,24% sul costo storico dei cartellini.

A questi nuovi contratti si aggiungono anche incrementi su quelli di Caldara per € 435.000 per un costo storico che sale a € 36.435.000, Castillejo per € 217.000 per un costo storico che sale a € 21.148.390, Laxalt per € 4.100.000 per un costo storico che sale a € 19.000.000 (!!!).
Prospetto completo delle variazioni dei Diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori: Link.
Posizione finanziaria netta, contributo del socio di maggioranza Elliott e patrimonio netto.

Il Milan è un club senza debiti finanziari di rilievo: infatti non abbiamo obbligazioni, debiti verso soci o debiti verso le banche. Gli unici debiti finanziari presenti sono quelli verso altri finanziatori per un ammontare pari a 115M e corrispondono ad attività di factoring, quindi anticipazioni di crediti quali ad esempio quelli derivanti da contratti inerenti ai diritti TV. L’atteggiamento odierno di Elliott è chiaro: gestire il club con aumenti di capitale (risorse proprie) e factoring (crediti del club).
Nel successivo specchietto viene rielaborata la progressione della PFN nel corso degli ultimi anni, con l’aggiunta del saldo dei crediti/debiti da calciomercato (in ossequio ai parametri UEFA): in tal caso il debito netto aumenta a -123,9M, ma rappresenta un valore invidiabile rispetto alla concorrenza che in molti casi (es. Inter, Juve, Roma) presenta Posizioni Finanziari Nette molto più gravose della nostra. È presumibile immaginare che Nyon apprezzi tutto ciò.

Per ciò che attiene al contributo economico dell’attuale socio di maggioranza, è possibile constatare come il fondo Elliott continui a supportare economicamente l’AC Milan con poderosi aumenti di capitale.

Tra l’estate del 2018 e la fine dell’esercizio 2019, il fondo Elliott ha convertito le due obbligazioni da 128M in 119,5M aumenti di capitale, effettuando ulteriori aumenti di capitale fino a raggiungere la somma di 265,4M. Il supporto economico è proseguito anche nell’esercizio 2019/2020, con aumenti di capitale per complessivi 145M, ed è andato avanti fino al mese corrente.

Infatti, com’è possibile leggere, nei mesi da luglio a ottobre 2020 (quindi nell’esercizio in corso) il fondo Elliott ha versato ulteriori apporti di capitale per complessivi 96,5M.
In considerazione del fatto che il patrimonio netto al 30/6/2020 era pari a 34,1M, grazie agli apporti di capitale effettuati negli ultimi mesi il patrimonio netto è schizzato nuovamente ad una cifra altissima che probabilmente sarà da sola sufficiente a coprire il prossimo deficit: +130,6M.
Volendo riepilogare gli investimenti del fondo Elliott nell’AC Milan, è possibile affermare che ad oggi l’esposizione della famiglia Singer è la seguente:
- Aumenti di capitale: 1) 265,4M al 30/6/19, tuttavia di questi ben 119,5M erano stati già investiti attraverso i due bond poi convertiti in equity, e 10M erano stati già investiti da Mr Li attraverso un prestito, anch’esso convertito in equity. Poi troviamo 2) 145M investiti nel 19/20 e 3) altri 96,5M iniettati da luglio a ottobre 2020. Quindi se consideriamo i 265,4M depurati dai soldi già investiti (119,5M e 10M) i “nuovi” aumenti di capitale al 30/6/19 corrispondono a 135,9M. Chi invece vuole considerare anche i due bond ed il prestito di Mr Li, dovrà aggiungerci 129,5M, portando il totale complessivo al 30/6/19 a 265,4M.
- Prestito concesso a Mr Li per l’acquisto delle quote club = 202M, come risulta dai bilanci pubblicati in Lussemburgo (Link).
Esposizione totale senza considerare i due bond ed il prestito di Mr Li:
265,4 – 119,5 – 10 + 145 + 96,5 + 202 = 579,4 milioni.
Il Fair Play Finanziario: cosa si aspetta il club rossonero.

Com’è possibile leggere, il club si aspetta di ricevere delle sanzioni nel corso dell’attuale monitoraggio, ed è comprensibile visto il deficit rilevante registrato nel bilancio 2019/2020. Vedremo che tipo di sanzioni riceveremo e se il Consent Award stipulato a Losanna ci condurrà almeno alla stipula di un Settlement Agreement. Bisogna ricordare che la UEFA tende a limitare ciò che invece sta facendo il Milan, ossia tenere in piedi il conto economico con massicci aumenti di capitale. Ad oggi non è dato sapere se il club stia agendo con il beneplacito di Nyon: tuttavia è innegabile che aver “caricato” il bilancio 2019/2020 può avere una sua logica se il Settlement Agreement o i futuri accordi con la UEFA partissero dalla stagione 20/21 in poi. In caso contrario rispettare vincoli finanziari con un bilancio chiuso a -200M sarebbe complicato, per usare un eufemismo.
A conferma di ciò sono arrivate le dichiarazioni di Gazidis, che durante l’assemblea dei soci ha dichiarato quanto segue: “se dovessimo giocare le competizioni europee 21/22, la nostra prossima valutazione arriverà ad ottobre 2021. La UEFA esaminerà l’andamento finanziario recente, al netto degli effetti negativi causa COVID. Se la tendenza sarà positiva, discuteremo il nostro percorso con le regole in atto. Sarebbe prematuro parlarne già oggi, ma grazie alla disciplina finanziaria che stiamo utilizzando, e grazie anche ad una proprietà forte, siamo sicuri che arriveremo al percorso giusto per essere conformi ai parametri UEFA”.
E’ bene sottolineare che, come ho già avuto modo di riportare nell’ultimo approfondimento sul punto (Link), i prossimi esercizi fiscali che la UEFA analizzerà sono i seguenti:
- Monitoraggio 20/21: esercizi 17/18 (T-1) e 18/19 (T-2). In tal caso nella valutazione corrente è stato espunto l’esercizio 19/20 (T), ossia il bilancio colpito da pandemia.
- Monitoraggio 21/22: esercizi 19/20+20/21 (T), considerati come un unico periodo di rendicontazione, 18/19 (T-1) e 17/18 (T-2).
Questi sono i monitoraggi classici, che ovviamente potrebbero andare in deroga nel caso in cui si firmi un Settlement Agreement (accordo che, come già spiegato plurime volte, guarda al presente/futuro e non al passato).
Come potete comprendere, nel corso di questa stagione la UEFA non interrompe il monitoraggio. Tuttavia Gazidis ha affermato che il Milan parlerà con Nyon soltanto ad ottobre 2021. Questo comportamento non appare coerente con le ultime modifiche apportate al FFP e nemmeno con il regolamento in generale. Ed in effetti, ripercorrendo la giurisprudenza della CFCB, questo è il primo caso assoluto in cui un club che si qualifica e disputa una competizione europea nella stagione X, viene poi valutato (ed eventualmente sanzionato) se nel corso della successiva stagione, X+1, torna nuovamente a qualificarsi. Solitamente, al contrario, nel momento in cui un club rimette piede in Europa deve rispettare i vincoli del FFP ed i relativi monitoraggi. Basti ricordare il Milan 2017/18 da poco acquistato dai cinesi: qualificato per la EL 17/18, sanzionato implacabilmente nel successivo giugno 2018.
L’atteggiamento della UEFA nei confronti dell’AC Milan (vedremo se anche nei riguardi di altri clubs) potrebbe avere plurime motivazioni: le circostanze difficili che viviamo causa COVID; la grande fiducia nei confronti di una proprietà che sta facendo il suo dovere iniettando capitale, utilizzando soltanto il factoring ed azzerando le obbligazioni finanziarie; e da ultimo, ma non meno importante, il Consent Award stipulato a Losanna, tutt’oggi secretato.
Dunque, alla luce delle ultime novità, è plausibile ipotizzare che un futuro accordo con la UEFA, vedremo se nelle vesti di un Settlement Agreement, potrebbe partire addirittura dalla stagione 2021/22. Una eventualità clamorosa che lo scrivente non aveva nemmeno ipotizzato, data per scontata la sanzione nel corso della stagione 2020/21. Ma evidentemente non sarà così: Gazidis docet.
Licenziamento Boban: vertenza tutt’ora in corso.
Nel bilancio 19/20 viene segnata anche la vertenza in corso con Zvone Boban, ex Chief Football Officer del club. Viene specificato che il croato ha impugnato il recesso in Tribunale, lamentandone la natura ritorsiva e rivendicando una diversa natura del rapporto di lavoro. Boban, infatti, è stato contrattualizzato come co.co.co., ma dopo il licenziamento ha contestato questo assunto, chiedendo una riqualificazione del rapporto di lavoro nella diversa ed asserita natura subordinata a tempo determinato, con aggiuntive richieste di risarcimento del danno patrimoniale e non. La vertenza è tutt’ora in corso, con il club rossonero che doveva costituirsi entro il 16 ottobre 2020.
Considerazioni conclusive.
L’AC Milan ha registrato una perdita considerevole ma possiamo già affermare che ciò non accadrà nell’esercizio corrente, ossia il 2020/2021.
Infatti, nell’attuale bilancio (salvo altri collassi del sistema a causa del COVID-19) potremo contare su maggiori ricavi derivanti da:
- Diritti TV Serie A 20/21 contabilizzati al 100%
- Diritti TV Serie A 19/20 per circa il 24%
- Diritti TV Europa League 20/21
- Incassi gare Serie A 19/20 (*se gli stadi riaprono)
- Incassi gare Serie A 20/21 per 19 partite (*se gli stadi riaprono)
- Incassi gare Europa League 20/21 (*se gli stadi riaprono)
Tutto ciò porterà ad un notevole incremento dei ricavi che presumibilmente, al netto del Player Trading, torneranno a salire.
Inoltre, nell’attuale bilancio avremo minori costi derivanti da:
- Assenza di svalutazioni (20M)
- Circa gli ammortamenti, possibilità di andare in deroga (grazie al DL 104/20) rispetto a quanto previsto dalla normativa base. Ciò causerà la sospensione ed il prolungamento di un anno di tutti gli ammortamenti, che torneranno ad essere contabilizzati dalla stagione 21/22.
- Taglio degli ammortamenti ad oggi già quantificabile in 25/30M e ulteriormente migliorabile con prolungamenti mirati a diversi calciatori (es. Kessie, Calhanoglu, Conti). L’eventuale aumento degli stipendi relativo ai prolungamenti sarà mitigato da due fattori: 1) margine ricavato dallo scostamento con il 19-20 per effetto del mercato estivo 2020; 2) inizio esecutivo dei nuovi contratti ad esercizio inoltrato: siamo già a fine ottobre quindi 4 mesi in meno rispetto all’annualità piena
Tutto ciò porterà ad un decremento dei costi che auspichiamo non avrà altre svalutazioni e minusvalenze. La conseguenza è che il prossimo deficit risulterà almeno dimezzato, ma è possibile ipotizzare un abbattimento anche del 60 o 70%, ammesso che la sessione di mercato gennaio 2021 non porti variazioni significative in senso economico (siano esse di segno positivo o negativo).
Se quindi la squadra dovesse raggiungere la qualificazione Champion’s League, il bilancio 2021/22 – quello in cui potrebbe iniziare il Settlement Agreement – avrebbe un ulteriore incremento dei ricavi e inizieremmo finalmente quel circolo virtuoso che, in presenza anche di un aumento dei ricavi caratteristici (es. sponsor, ancora stagnanti), potrebbe farci uscire dal pantano-UEFA in cui ci troviamo.
Avv. Felice Raimondo Raffaele Greco
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