Il Fair Play Finanziario è stato introdotto dalla UEFA tredici anni fa e nel corso del tempo ha subito diverse piccole modifiche. Fin dagli albori lo scrivente ne ha approfondito i meccanismi, arrivando a scrivere un libro pubblicato nel 2019 (Link) incentrato sull’ultima normativa in vigore dal 2018 e contenente tutti gli approfondimenti scritti nel corso degli ultimi anni, la maggior parte dei quali riguardavano l’AC Milan. Ma quelle regole presto diventeranno obsolete.
Infatti, il 7 aprile 2022 il Comitato Esecutivo della UEFA ha approvato il nuovo regolamento finanziario che non si chiamerà più Financial Fair Play Regulations, bensì Financial Sustainability Regulations. Queste regole, che ho potuto esaminare e leggere nella loro interezza, entreranno in vigore dal 1 giugno 2022 e modificheranno l’impianto regolatorio con cui la UEFA esamina i parametri finanziari dei club.
La novella, tuttavia, non è affatto rivoluzionaria e chi si aspettava un allentamento dei controlli resterà molto deluso. Anzi, per certi aspetti il nuovo impianto appare più rigido e penalizzante del precedente.
Nota sulla visibilità del contenuto: questo articolo analizza le principali novità del nuovo FFP. Benché nel blog la maggior parte degli articoli siano gratuiti (70 su 109), alcune parti di questo approfondimento, le più tecniche, sono accessibili solo previa registrazione e abbonamento semestrale (10€, da accesso a tutti i contenuti riservati sul blog per 6 mesi, senza rinnovo automatico) o previa registrazione e pagamento del singolo articolo completo (2€). Tutto ciò, come già spiegato, a presidio del lavoro svolto e a tutela del diritto d’autore.
Inoltre, prossimamente la pubblicazione sul FFP del 2019 verrà aggiornata con un e-book acquistabile su Amazon o su questo sito, dove la tematica verrà esaminata in maniera più approfondita, a partire dalle modifiche effettuate in epoca COVID, nonché il confronto con i FFP locali nelle altre nazioni, e verrà arricchita anche dalla traduzione integrale di parte della normativa UEFA. Buona lettura.
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Per prima cosa bisogna sottolineare che esiste una disciplina sulla parte sostanziale (es. codice civile) e una disciplina sulla parte procedurale (es. codice di procedura civile). Se trasliamo questi concetti in ambito UEFA, abbiamo il nuovo Financial Sustainability Regulations (prima Financial Fair Play Regulations), ossia la parte sostanziale, e le Procedural rules governing the UEFA Club Financial Control Body, ossia la parte procedurale.
Le modifiche che entreranno in vigore dal 1 giugno 2022 riguardano la parte sostanziale, quindi le regole procedurali – modificate da nuove regole entrate in vigore dal 1 luglio 2022 e che contengono anche le sanzioni – verranno analizzate successivamente. In ogni caso l’impianto sanzionatorio è rimasto grosso modo simile al precedente e, dunque, si riaggancia semplicemente alle nuove regole.
Un primo commento tecnico sul nuovo FFP lo aveva esternato Andrea Traverso, Director Financial Sustainability and Research dell’UEFA, che il 7 aprile 2022 si esprimeva in questi termini: “Rispetto al passato le regole, che sono state approvate con consenso di tutti gli stakeholder, sono sicuramente più stringenti e complesse. Oltre alla regola del pareggio bilancio che è stata corretta e che non si focalizza solo sul conto economico ma pone un accento sullo stato patrimoniale e sul livello di indebitamento dei club, si aggiunge anche la denominata “squad cost rule” sui costi di gestione della squadra. Le due regole combinate insieme sono particolarmente impegnative nel senso che i club dovranno senza ombra di dubbio correggere e adeguare la propria strategia in modo tale da rispettare queste norme nel periodo di 3 anni”.
LA REGOLA DEL PATRIMONIO NETTO
Già presente anche nella vecchia normativa, oggi la UEFA vi ha dedicato un intero articolo, il numero 69, rubricandolo “Net Equity Rule”. Secondo questa regola, il richiedente la licenza deve riportare nel proprio bilancio una posizione patrimoniale netta che:
a. sia positiva; o
b. sia migliorata del 10% o più rispetto al 31 dicembre precedente.
Se un richiedente la licenza non soddisfa quanto sopra al 31 dicembre, può presentare un nuovo bilancio certificato entro il 31 marzo al fine di dimostrare che una delle condizioni di cui ai punti (a) o (b ) sono state adempiute.
MISURA TRANSITORIA (art. 103.04):
Accanto a questa nuova regola, bisogna come sempre dimostrare di non avere debiti scaduti verso altri clubs, tesserati, Erario, o UEFA stessa (c.d. “solvency requirements”)
LA REGOLA DEL MONITORAGGIO: RESTA IL CLASSICO TRIENNIO.
Gli articoli dal 75 al 79 sono dedicati al monitoraggio dei dati finanziari, che resta su base triennale esattamente come nel vecchio regolamento (T, T-1, T-2).
Tutti i licenziatari che sono stati ammessi alla UEFA Champions League, alla UEFA Europa League o alla UEFA Europa Conference League (le competizioni pertinenti) devono rispettare i requisiti di monitoraggio come indicati di seguito.
I requisiti di monitoraggio del club comprendono:
a. Requisiti di solvibilità;
b. Requisiti di stabilità;
c. Requisiti di controllo dei costi.
LA NUOVA REGOLA: GUADAGNI SPORTIVI
La vecchia regola del pareggio di bilancio, che comprendeva tutti i costi e i ricavi nel conto economico, è stata sostituita dalla “Football Earnings Rule” (artt. da 86 a 91).
I guadagni sportivi sono la differenza tra le entrate rilevanti e le spese rilevanti (così come specificate nell’allegato J) calcolate in relazione a un singolo periodo di rendicontazione. Un licenziatario può avere un surplus di guadagni o un deficit. Un surplus di guadagni viene generato quando il reddito rilevante è maggiore delle spese rilevanti. Un deficit viene generato quando le spese rilevanti sono maggiori dei redditi rilevanti.
Dettaglio delle spese e dei ricavi rilevanti:


Lo scostamento accettabile è il massimo disavanzo aggregato con cui un licenziatario si può ritenere conforme alla football earnings rule. Lo scostamento accettabile è di 5 milioni di euro. Tuttavia, il disavanzo può superare questo livello, fino a un massimo di 60 milioni di EUR, se tale eccesso è interamente coperto dai contributi nel periodo di riferimento T o dal patrimonio netto alla fine del periodo di riferimento T.
La deviazione accettabile può essere ulteriormente aumentata fino a un massimo di 10 milioni di EUR per ciascun periodo di rendicontazione nel periodo di monitoraggio in cui:
1. il titolare della licenza non è stato oggetto di sanzione disciplinare in relazione agli obblighi di sorveglianza del club;
2. il licenziatario non è soggetto ad un accordo transattivo con la CFCB (c.d. Settlement Agreement); e
3. il licenziatario rispetta le seguenti condizioni finanziarie di cui all’allegato J:
a) Patrimonio Positivo;
b) Quick ratio (indice finanziario che indica il tasso di liquidità di una società misurando il rapporto tra le attività correnti liquide o più facilmente liquidabili e le passività correnti);
c) Debito sostenibile;
d) Going Conern (continuità aziendale);
LA NUOVA REGOLA: COSTI DI SQUADRA
L’art. 92 del nuovo FFP introduce, inoltre, il c.d. “Squad Cost Rule”. La regola dei costi di squadra non è nient’altro che un rapporto tra la somma di:
- spese per i dipendenti in relazione a persone rilevanti (le persone rilevanti sono i giocatori e gli allenatori tesserati, mentre le spese si riferiscono agli stipendi lordi, bonus e altre voci strettamente collegate) ;
- ammortamenti/svalutazioni dei costi dei soggetti rilevanti;
- costi di agenti/intermediari/soggetti collegati;
diviso per la somma di:
- ricavi operativi rettificati;
- utile/perdita netta da cessione di registrazioni di persone rilevanti e altri proventi/oneri di trasferimento.
Questo rapporto, secondo l’art. 93, deve attestarsi sul 70%.
L’allegato K specifica cosa bisogna considerare tra i ricavi operativi rettificati:
- Ricavi da biglietteria;
- Ricavi da sponsor e pubblicità;
- Ricavi da diritti tv;
- Ricavi da altre attività commerciali;
- Ricavi da solidarietà UEFA e premi;
- Altri ricavi operativi.
I ricavi di cui sopra devono essere ridotti se uno qualsiasi degli elementi elencati di cui sopra include una qualsiasi delle voci di seguito descritte:
- Transazioni di superiori al fair value;
- Proventi da operazioni non calcistiche non legate al club;
- Redditi eccezionali.
A questi ricavi, inoltre, vanno sommati anche quelli generati dal Player Trading, ossia le classiche plusvalenze che, dunque, concorrono a pieno titolo nel concetto di Squad Cost Rule, oltre ai proventi/oneri derivanti dai trasferimenti a titolo temporaneo.
FOOTBALL EARNINGS RULE & SQUAD COS RULE: COSA SUCCEDE IN CASO DI MANCATO RISPETTO?
L’art. 96 del nuovo FFP disciplina i casi di “Non-compliance with club monitoring requirements”.
Se uno o più dei requisiti di monitoraggio del club non sono soddisfatti, il CFCB prende una decisione considerando altri fattori come quelli definiti nell’allegato M (una sorta di “attenuanti”).
La CFCB, quindi, adotta le misure appropriate in conformità con le disposizioni pertinenti del nuovo regolamento e delle Procedural Rules.
Un licenziatario con un rapporto costo squadra superiore al limite definito nell’articolo 93 (ossia 70%), sarà soggetto a una sanzione disciplinare finanziaria decisa dal CFCB in base alla misura in cui il rapporto costo squadra del licenziatario è eccedente rispetto al limite definito e in base al numero di violazioni da parte del licenziatario nelle tre stagioni di licenza attuali e precedenti.
La misura disciplinare finanziaria sarà trattenuta in modo permanente dalla UEFA dalla solidarietà UEFA e dal premio in denaro che il licenziatario guadagna dalla sua partecipazione alle competizioni UEFA per club nella stagione delle licenze. Se la solidarietà e il premio in denaro generato dalle competizioni UEFA per club sono inferiori alla sanzione disciplinare finanziaria, la UEFA tratterrà tutta la solidarietà e il premio in denaro e il club pagherà il resto entro un termine stabilito dalla CFCB. Se si ritiene che un licenziatario abbia commesso una violazione significativa della regola del costo della squadra, il CFCB applicherà ulteriori misure disciplinari oltre alla sanzione disciplinare finanziaria in conformità con l’elenco fornito nelle regole procedurali.
La UEFA ha definito il concetto di “violazione significativa”, sforzandosi di rendere quanto più tassativa la casistica. In particolare l’allegato L considera significativa la violazione della regola del costo di squadra se:
- il rapporto costo squadra per la stagione della licenza è superiore di oltre il 20% rispetto al limite del 70%; o
- il rapporto di costo della squadra per la stagione delle licenze è superiore di oltre il 10% rispetto al limite del 70% e il club ha superato una o più volte il limite del 70% nelle tre stagioni delle licenze precedenti; o
- il rapporto costo squadra per la stagione della licenza è superiore al limite del 70% e il suo rapporto costo squadra ha superato il limite del 70% due o più volte nelle tre stagioni precedenti della licenza.

Come si vede sopra, la misura disciplinare finanziaria che sarà imposta dal CFCB sarà una percentuale calcolata sull’eccesso del rapporto “squad cost rule” del licenziatario, in base alla gravità della violazione e al numero di violazioni della regola del costo della squadra commesse dal licenziatario nelle ultime quattro stagioni di licenza (compresa la stagione di licenza).
Cioè, ad esempio, se un licenziatario supererà il limite previsto dalla “squad cost rule” (es. 70%) di una percentuale tra lo 0-10% (es. 75-80%) e sarà la prima volta che incapperà in quella violazione, la UEFA applicherà una sanzione finanziaria tra il 10-25% sull’eccedenza del rapporto “squad cost rule” (se il rapporto viene superato di 100mln e sarà la prima volta, la UEFA adotterà una sanzione che va dai 10 ai 25mln, soldi che la UEFA tratterrà dai futuri incassi che avrebbe dovuto elargire nei confronti del licenziatario).
MISURE TRANSITORIE (art. 104.01): per quanto concerne le due regole del “Football Earnings” e “Squad Cost Rule”, la UEFA ha introdotto delle misure che consentiranno ai clubs di adeguarsi progressivamente nei prossimi anni.
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Con il nuovo Fair Play Finanziario, la UEFA ha fatto soltanto un cambio d’abito, ma chi indossa quel vestito è rimasto esattamente come prima. La novella tenta di dare maggiore risalto ad alcuni concetti, come il patrimonio netto ed i costi sportivi, ma la sostanza è che se prima bisognava fabbricare ricavi per passare indenni il monitoraggio, oggi bisogna fabbricare ricavi per passare indenni il monitoraggio e anche per passare indenni la “squad cost rule“.
Quindi, se è vero che da un lato la UEFA ha raddoppiato il disavanzo massimo portandolo ad un aggregato di 60M nell’arco di un triennio, dall’altro lato ha introdotto anche un doppio requisito di sostenibilità. Infatti, quello che prima era un semplice indicatore (il n. 6 dell’art. 62 sulle Break Even Information) che legittimava la UEFA a chiedere informazioni finanziarie aggiuntive (nel caso in cui “employee benefits expenses exceed 70% of total revenue”) nel nuovo regolamento si è trasformato in un rapporto molto più completo e incisivo: la regola dello “squad cost rule” che da indicatore è diventata norma primaria.
A causa di tutto ciò, continuerà ad essere fondamentale fabbricare ricavi. Ovviamente chi già oggi fattura molto e non possiede deficit importanti, non avrà problemi. Al contrario, chi vorrà aumentare i propri margini di spesa – dovendo anche fare i conti con deficit di bilancio – dovrà rispettare il nuovo regolamento finanziario che entrerà a regime completo solo nella stagione 2025/2026. Quindi ci sono tre anni di tempo per potersi mettere in regola, aumentare i ricavi e/o limitare i danni.
Come si pone il Milan in questa situazione? Beh, il club rossonero – malgrado una Posizione Finanziaria Netta che non allarma, priva di bond o debiti verso terzi/soci – continua ad avere costi altissimi che sfiorano i 350M al 30 giugno 2021. Quindi la posizione del Milan inizierà ad essere tranquilla solo quando i ricavi raggiungeranno almeno i 400M ed i costi non saliranno ancora di più. Questo risultato si potrà raggiungere in breve o in diverso tempo: dipenderà dalla capacità della proprietà (nel caso InvestCorp) di fabbricare ricavi magari con sponsor correlati, restando conforme al fair value. La UEFA, infatti, continua a dare risalto ai guadagni piuttosto che alla capacità di poter effettuare aumenti di capitale che, come al solito, sono artatamente tollerati entro certi limiti (60M in un triennio).
Per quanto riguarda la Posizione Finanziaria Netta, se quest’ultima dovesse cambiare in negativo bisognerebbe specificare l’evento che ha causato il peggioramento. Ma nel regolamento non si leggono sanzioni. Ciò vuol dire che, nel caso in cui la PFN dovesse peggiorare, non sarà un problema in ottica UEFA.
Ciò che conta è la Net Equity Rule, ossia il Patrimonio Netto che dal 1/6/23 deve essere positivo o migliore del 10% del precedente. Con Elliott il patrimonio netto è sempre stato positivo grazie ai ripetuti apporti di equity (al 30/6/21 è +67,2M e coprirà il deficit 21/22 al 99%) e si spera che anche col nuovo proprietario l’andamento sia lo stesso.
Peraltro, aver eliminato il Voluntary Agreement non gioca a favore di chi sta per entrare nel mondo del calcio. La UEFA nel nuovo regolamento prevede solo accordi transattivi: l’allegato X, che disciplinava un piano di rientro che garantiva un certo margine a chi acquistava un club, è stato cancellato. Ciò vuol dire che, a partire dai prossimi monitoraggi (nel 22/23 vale la vecchia regola del BEP), chi non è in regola dovrà accordarsi con la UEFA, eventualmente con un Settlement Agreement o con sanzioni diverse.
Il nuovo monitoraggio a ritroso inizierà ad essere un problema dalla stagione 24/25 per il biennio precedente, mentre dalla stagione 25/26 per il triennio precedente. Questo vuol dire che l’aggregato di deficit ricavato dalla Football Earnings Rule non dovrà superare i 60M per gli esercizi 22/23 e 23/24. Da tutto ciò possiamo agevolmente comprendere che i ricavi devono salire parecchio già dalla prossima stagione che farà parte (insieme alla stagione 23/24) del primo monitoraggio a ritroso nella stagione 24/25. Difficile scendere sotto i 350M di costi, l’unica via è aumentare i profitti e farlo in fretta per azzerare i deficit. Possibilmente limitando le plusvalenze (entrate aleatorie che impattano solo nel singolo esercizio) e sfruttando ricavi costanti nel tempo (= sponsor in primis e anche profitti UEFA che però si basano sui risultati sportivi).
Il fondo arabo riuscirà a superare lo scoglio UEFA senza colpo ferire, accorciando i tempi di rilancio con qualche sponsor correlato? Lo scopriremo insieme. Gli accordi con Emirates e Puma (i due sponsor principali) scadranno entrambi nel giugno 2023 e (sempre che il cambio di proprietà non liberi subito uno di questi sponsor, come accadde con Adidas), questo sarà un primo importante banco di prova per vedere di “quanto” il Milan riuscirà a far lievitare i ricavi.
Avv. Felice Raimondo
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